Le vendite di automobili in Italia, Giappone ed USA sono le peggiori degli ultimi 20 anni. Addirittura GM ha dichiarato che tenendo conto degli adeguamenti per la popolazione il mese di ottobre è stato il mese più negativo dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Basta questo dato per dare il polso di una situazione sicuramente storica. Ma bisogna saper leggere tra le righe: prima, fino a poche settimane fa, era il panico, il crack, gli investitori erano in preda all'emozione. Ora il panico si è trasformato in rassegnazione di fronte ad una recessione che pare inevitabile. E mentre dall'alto gli elicotteri iniziano a tirare missili pieni di liquidità (l'Australia ha abbassato i tassi ed entro la fine della settimana seguirà, dicono, anche l'Europa) le aziende si ristrutturano, muoiono quelle decotte (tranne l'Alitalia) mentre quelle competitive prendono il volo. E' la distruzione creativa del capitalismo. Roberto Alesina sdrammatizzava in un interessante articolo su MF la scorsa settimana dicendo che di recessioni questa non è la prima e sicuramente non sarà l'ultima, che dal 1929 ad oggi le banche centrali hanno individuato gli strumenti giusti per agire in situazioni come queste e quindi non ci si deve preoccupare. L'articolo era intitolato ?un ottimista al giorno? e a quanto pare (non leggo sempre MF) ogni giorno c'è un ottimista che racconta la sua.
In questo contesto si inseriscono le elezioni USA che potrebbero essere il catalizzatore della ripresa non solo economica ma anche morale. La fiducia è un bene che a volte viene prodotto da azioni impensabili. Se ci fosse una maggioranza netta alle elezioni sicuramente sarebbe un messaggio forte di speranza e di fiducia, se gli elettori invece dovessero decidere il nuovo presidente sul filo delle manciate di voti allora sarebbe sicuramente negativo.
Mi piace riportare sotto un grafico settimanale dell'SP500 (@ES in Tradestation) con l'RSI normale e fare notare ai miei lettori come tutte le volte che l'RSI sia andato in ipervenduto poi c'è stato un rimbalzo, nel peggiore dei casi un doppio minimo. Ovviamente i casi che analizzo in questo grafico sono pochi e quindi non troppo significativi ma in ogni caso esprimono bene il concetto che i mercati hanno toccato un punto di minimo e ora sono pronti a ripartire. Anche se guardate l'SP500 ha congestionato pesantemente in orizzontale e ora, guarda casa in occasione delle elezioni, si sta affacciando OLTRE la congestione. Potremmo anche assistere ad un recupero forte dei corsi azionari, forte quanto ovviamente nessuno sa, ma le condizioni tecniche ci sono tutte.
A livello di Sequential sull'SP500 siamo sul daily alla sesta barra di rialzo mentre sul weekly abbiamo appena compiuto un eccezionale set up rialzista di nove barre e dobbiamo sapere che il precedente ha risollevato il mercato (prima dell'ulteriore tracollo).