Se leggete il Wall Street Journal di oggi vi mettete a piangere. Titoli ?Le banche nervose prosciugano un fondo della Carlyle?, oppure ?Uno yen al rialzo mette a rischio le importazioni giapponesi? oppure ancora la seguente chicca ?La recessione si tinge di cupo? e si continua con un ?Uno sconsolante Report di S&P sugli effetti della crisi subprime? e via di questo passo di titolo in titolo.
Cerchiamo di rimanere calmi. E soprattutto di ricordare che è proprio nei momenti di maggior panico che le Borse ed i mercati finanziari girano nella direzione opposta. Accludo qui sotto il grafico del PIL trimestrale USA che mostra che è proprio quando si va in recessione o in rallentamento che le Borse partono al rialzo ovvero nel 1992 e nel 2003. E noi ora siamo ancora dietro al grafico rispetto a quanto succede il 28 marzo giorno in cui escono i dati sul Pil del quarto trimestre USA. Facciamo un gioco semplice che elabora informazioni disponibili a tutti per trarre conclusioni che invece magari non tutti colgono. La prima valutazione è che se il 27 marzo il dato del PIL indica che ci stiamo avviando verso la recessione (due dati trimestrali negativi e questo sarebbe il primo) allora vuole dire che siamo sul fondo, ovvero le notizie negative in termini di variazione delle aspettative sono state in gran parte scontate dal mercato. E i mercati girano non quando i compratori o i venditori si affacciano con i soldi in mano ma semplicemente quando hanno smesso di comprare o di vendere. Quello che ci dobbiamo chiedere ora è una domanda diversa da quella che viene posta dai media finanziari, ovvero ?quando i venditori smetteranno di vendere?. Se guardate ad esempio il grafico dell'SPMIB40 noterete che il ribasso da novembre ad oggi è stato frastagliato, stop and go, avanti ed indietro, difficile guadagnare se non vendendo e poi ripassando dopo qualche mese. Ovvero i trend non erano lineari, belli come invece succede quando ci si allontana da un massimo. Poesia ? Non tanto. E' il sintomo che i venditori iniziano ad avere qualche dubbio. Ed anche Tomasini ha paura a vendere. In cerca di un minimo … potrebbe essere il titolo di un film. Che poi il 70% dei 55 economisti che costituiscono il sondaggio del Wall Street Journal sia convinto che gli USA siano già in recessione non vuole dire molto se non che ormai il pessimismo regna sovrano e che se la FED il 18 marzo davvero porta i tassi al 2% allora il minimo di mercato potrebbe essere servito sul piatto. Piu' che regalare i soldi non si può fare per una banca centrale.
Buy sempre attivi su Prima Industrie e su Tenaris.
Mondadori splendido reversal ma non si può comprare alla carlona. Idem su Tiscali.
Danieli non ci dà la opportunità di entrare.
RDB sgambetta al rialzo, non diamo il buy ma raccomandiamo di tenerla d'occhio.