Dura lex,sed lex. Una scelta difficile e costosa per i possessori di questi warrant.


L'aumento di capitale del CreVal era stato duramente contestato dal lombardreport.com. Avevamo paragonato l'astrusita' dell'operazione a quelle,semplici e spesso gratuite,fatte dalla consorella Banca Popolare di Sondrio.

 

Ora siamo al redde rationem.

I possessori dei warrant 2008 devono scegliere,entro il 25 aprile ultima data di quotaione del warrant, se tirar fuori  dalle tasche  la somma  elevatissima di euro 6,83 per azione( sperando che i nostri calcoli siano corretti) da aggiungere al valore del warrant,attorno a 0,67 euro,per ottenere una azione che non avra' diritto al dividendo 2007.

In pratica si deve sborsare  dieci volte l'ammontare del valore del warrant. Oppure venderlo. E chi lo vende trova il solito arbitraggista pronto ad acquistarlo. Chi compera il warrant e sottoscrive le nuove azioni  risparmia circa l' 1,5% ai prezzi di oggi, considerando  la mancanza di dividendo.

 

Fondi e gestioni abbassano in tal modo il prezzo di carico di una mini-percentuale,dopo che l'azione è letteralmente crollata e vale meno dei mezzi propri.

 

Questa operazioni   incredibilmente  proposta  dal vertice del CreVal autoalimenta da settimane  in tal modo il ribasso. I gestori vendono le azioni ( che scendono  ed hanno toccato lunedì il minimo pluriannuale) e ricomprano warrant svenduti dai soci che non possono permettersi l'aumento così pesante.

Questa e' la  terza operazione di aumento di capitale farraginosa e mal congegnata fatta dal Credito Valtellinese.

L'avevamo scritto e riscritto un anno fa. Sbagliare è umano ,ma qui si persevera sempre. La lezione servira' per il futuro? Lo dubitiamo  visti i precedenti.

 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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