I pensieri di Blase Pascal sono di una affascinante ,sconvolgente attualita' nonostante siano stati scritti circa 350 anni fa..
Per rimanere nel mondo degli affari Pascal ,analizzando la psicologia umana,così commentava tanti anni fa:
"L' uomo per quanto sia fortunato se non è occupato da qualche passione o svago che blocchino la noia sara' ben presto infelice.
Un tale trascorreva la sua vita senza annoiarsi.Giocava ogni mattina .Dategli ogni giorno i soldi che avrebbe potuto guadagnare in una giornata a patto che smetta di giocare.Lo renderete infelice.
E non e' vero che cerchi l'attrattiva del gioco e non il profitto.Fatelo giocare senza guadagno.Finira' per annoiarsi"
Questi saggi pensieri sembrano scritti per l'attuale momento del mercato azionario.
La forzata inattivita' di molti operatori,costretti a vedere giornalmente diminuire l'entita' del loro portafoglio senza potere intervenire,non provoca soltanto ovvie,tragiche conseguenze sulla capacita' di spesa del suddetto operatore. Ma incide duramente sulla sua psicologia.Una analoga osservazione coinvolge i piccoli risparmiatori,frustrati da un anno di devastanti discese.
Una situazione scarsamente analizzata dai giornali finanziari,ma fonte di depressione e di cattivo umore per centinaia di migliaia di persone da oltre un anno.
L'unica possibilita' per non rovinarsi anche le vacanze è quella di staccare la spina.Sara' il mercato tra qualche mese(o qualche anno)a dirci quando rientrare.Sara' l'analisi tecnica,con i primo sforamenti dell'indice rispetto alle medie mobili a 25 o 55 giorni a farci tornare pesantemente in borsa. Chi ricorda,come l'autore di questo pezzo, le crisi di Sindona,Calvi,1986 ,2001 conosce la migliore ricetta:l'inattivita' .Per il momento meglio ricordarsi che non si puo' remare controvento.Bisogna solo mantenere quelle obbligazioni e quei metalli preziosi che ci hanno permesso di passare praticamente indenni attraverso lo tsumani dei subprime.Prima o poi la crisi finira'. Piu' sara' sceso l'indice e piu' guadagneremo in seguito al rialzo. . So che è la classica vittoria di Pirro. Ma non c'è niente altro con cui consolarsi.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)