Certezza, questo vogliono i mercati. E' brutto da dire ma è meglio un ?socialista? al governo come Obama, pensa un vecchio conservatore di Wall Street, piuttosto che non conoscere il futuro in una situazione che come una macchina scassata lanciata a velocità folle lungo un declivio perde pezzi ad ogni piè sospinto. Quindi evviva Obama. Ma dopo la festa di Obama torna la paura della recessione, con annunci cupi di economisti e dati macroeconomici che fanno tremare le vede: il settore dei servizi a livello mondiale si è contratto come non mai negli ultimi decenni, gli USA distruggono posti di lavoro, i prezzi delle case crollano. Ma non dobbiamo cadere nel tranello, sarà così per il prossimo lungo intero 2009. La recessione c'è, si vede, è intorno a noi. Dalla nostra abbiamo la statistica che ci dice che le recessioni negli USA durano 1 anno e poco più e quindi se noi ci siamo in mezzo diciamo che alla fine del 2009 intravvederemo la luce alla fine del tunnel. Così è stato e così sarà, non c'è nulla di nuovo sotto il sole dice l'Ecclesiaste, tutto quello che è stato sarà. Ma la notizia bella è che i mercati anticipano l'economia di almeno 6 mesi e facendo i conti della serva se noi siamo a metà del cammino della recessione allora è il momento per i mercati di iniziare a salire. Ricordate la figura dell'SP500 settimanale dello scorso mio articolo ? Stampatela e mettetela sul comodino. Quello è il nostro punto di partenza, il nostro riferimento. Le probabilità ci dicono che quel minimo non verrà mai infranto del tutto. Magari lambito, magari solleticato con un doppio minimo, questo ci sta tutto. Ma infranto questo è davvero difficile. E dovremo avere i nervi saldi, perché ad ogni scossone ribassista dei mercati come questo, che peraltro avevamo previsto (lo short sull'SPMIB40 mini di ieri ci stava tutto ma non ho avuto fede) e che si ripeterà spesso e volentieri ad ogni brutta notizia che arriverà sui mercati, sarà una buona occasione di acquisto, uncino la chiamavamo una volta. BCE e Bank of England ora inizieranno a sparare con i tagli dei tassi, e questa in Europa è una vera e propria novità. Significa che le famiglie pagheranno meno per i mutui, che le aziende riceveranno ossigeno dai mercati monetari, insomma che il circuito si mette in moto. Anche il petrolio direi che è arrivato, aleggia sui 60 dollari al barile e poco sopra a quei 50 dove rimbalzò nel 2007 durante la prima discesa. Il mondo sta tornando sui binari normali.
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