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Dicembre ci propone un solo alleato: la statistica


L'unico vantaggio di essere un (purtroppo)vecchio frequentatore di Piazza degli Affari è rappresentato dai ricordi.

 

Ricordo all'inizio degli anni '70 il mitico  strappo delle Rumianca.Un titolo che veniva trattato  a 700 lire e che doveva segnare 1000 lire al 31 dicembre in quanto vi erano finanziamenti assistiti da azioni a garanzia che richiedevano tale valutazione a fine anno.

E così taluni agenti di cambio si pagavano i regali di Natale acquistando Rumianca….Una pacchia durata due o tre anni.

 

Ma dicembre è un mese magico per i vecchi frequentatori del Mercato Ristretto sul quale operavo grazie anche alla genialita' di un  agente  di borsa  ancora oggi  presente attivamente in Liguria che era imbattibile alle grida  milanesi nel comprendere quando le banche finivano di disporre di titoli per calmierare i  corsi..

 

In dicembre  infatti ,per 30 anni di seguito i titoli del mercatino sono saliti. Un rialzo avvenuto anche  alla fine del secolo quando le azioni quotate al Ristretto erano poche e la maggior parte era traslocata sul largo mercato.Una questione dovuta alle notizie dei (soliti) risultati positivi delle banche (la Pop Sondrio riusciva gia' allora a dare i dati all'inizio di gennaio),alle comunicazioni di ottime operazioni sul capitale previste dagli istituti di credito ed alla non celata idea di mostrare nel bilancio cataceo  che sarebbe stato stampato  con i risultati dell'anno che si stava chiudendo anche un grafico  del titolo  azionario che mostrasse la  salita della quotazione in dicembre,ultimo mese  segnalato

.

Aggiungiamo il reimpiego delle cedole in Italia(allora  i BTP scadevano in buona parte il 1° gennaio e parecchi acquistavano successivamente  con le cedoline staccate dai BTP  titoli azionari e vedrete perché per 30 anni (dal 1970 al 2000) le azioni bancarie del Ristretto sono salite. Ora dobbiamo rivolgerci anche  al largo mercato in quanto su Expandi solo due azioni bancarie sono rimaste quotate.

 

La musica non è molto cambiata negli ultimi sei anni anche se ormai il rally di Natale è ormai noto a  tutti,E come le cose troppo note si cerca di anticipare.Prima acquistando a novembre,poi ad ottobre…sempre prima. E le munizioni per lo strappo di dicembre iniziano in tutto il mondo  a diminuire.

Aggiungiamo pero' un fenomeno universale: i gestori  hanno le performance fee pagate sulla base delle quotazioni del 31 dicembre. Non sono masochisti. Nessuno vuole  vedere diminuire la sua maxi-gratifica di fine anno.E percio' in tutto il mondo,con un tacito accordo,si evita di svendere in dicembre,nei limiti del possibile.Poi le cedoline del 1° gennaio aiuteranno ancora per qualche seduta o qualche settimana a limitare l'eventuale discesa dovuta a vendite di realizzo.

Chi mi ha seguito comprende percio' che,da contrarian,dovremmo liquidare tutto ora che anche i sassi conoscono la storia del Rally di Natale.Ma,sfruttando la statistica e come ovvia riconoscenza a tanti anni di utili in dicembre(utilizzati  con profittodal 1997 anche dai lettori del lombardreport.com) dobbiamo questa volta rigiocarci parte degli utili messi a segno nel 2006 aspettando a vendere.  Dopo 36 anni di soddisfazioni dicembre prima o poi ci  dara' la stangata.E' nel calcolo delle probabilita'. Ma facendoci forti della serie statistica  proviamo a non vendere anche quest'anno…O almeno manteniamo la posizione con uno stop-profit sempre aperto,come paracadute.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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