Avevamo gia' analizzato le potenzialita' rialziste di Acquedotto De Ferrari risp. il 12 ottobre 2004 ("guerra delle acque tra Genova e Roma").L'azione risp. da quella seduta è sempre stata monitorata attentamente dal lombardreport.com.in quanto ritenuta sfacciatamente sottovalutata rispetto all'ordinaria.
Segnaliamo percio' che la forbice tra le due categorie di azioni De Ferrari si sta velocemente chiudendo.Infatti tra il silenzio degli analisti e degli osservatori in solo 35 giorni il titolo di risparmio è cresciuto dell'11,9% a 4,65 euro mentre l'azione ordinaria ha perso il 5,45% a 6,01 euro.Un lento movimento continuo,giornaliero che potrebbe indicare molto Analogo,sotto certi aspetti alla rivalutazione delle Unipol priv rispetto alle ordinarie avvenuta anch'essa dal 12 ottobre.. Approfondiamo percio' la situazione sulla De Ferrari in quanto il lombardreport.com ha trovato nuovo materiale interessante..
La vicenda ,abbastanza complicata, parte nel luglio 1997 allorquando Rimorchiatori Riuniti lancia una OPA a Lit. 6.000 sulle azioni ordinarie Acquedotto De Ferrari .
Acquedotto De Ferrari Galliera è una vetusta e solida societa' fondata nel lontano 1880 specializzata nella raccolta,potabilizzazione e distribuzione di acqua potabile per uso domestico ed industriale in Liguria. De Ferrari possiede ,dopo 125 anni di florida attività,3 centrali idroelettriche,quattro invasi artificiali,21 centrali di sollevamento,20 serbatoi di accumulo,460 km di condotte.Eroga 45 milioni di metri cubi di acqua potabile all'anno.Circa l' 85%-90% viene utilizzata per usi civili da 350.000 utenti .
De Ferrari controlla il 53,15% del capitale di Acquedotto Nicolay,fondata nel 1853 come "Compagnia del Nuovo Acquedotto" e partecipata da Genova AMGA per il 33,7%.Nicolay deriva le acque provenienti dallo Scrivia che,tramite i Giovi, distribuisce a Genova
Nel febbraio 2000 Acqua Italia,partecipata da ACEA,Impregilo (30%) e Rimorchiatori Riuniti(10%) propone una nuova OPA sulle azioni ordinarie e di risparmio dell'Acquedotto De Ferrari offrendo 6,72 euro per le ordinarie e 2,33 euro per le risparmio. L'OPA concerne a cascata anche Acquedotto Nicolay,controllata dal De Ferrari,per la quale vengono offerte 2,85 euro per azione.
L'OPA sulle due azioni Acquedotto De Ferrari ha successo.Acqua Italia viene a controllare il 67% delle azioni ordinarie ed il 62,868% delle azioni di risparmio.La quantità delle risparmio ritirate è di 9.469.907 titoli.Successivi acquisti sul mercato portano nel dicembre 2001 la quantità delle azioni di risparmio possedute a 10.091.903 pezzi.,pari al 67% del capitale.
I rapporti tra AMGA e De Ferrari Galliera non sono ottimi.La partecipazione del 27% posseduta da Amga in De Ferrari è stata sterilizzata dalla Consob e puo' votare,per la norma sulle partecipazioni incrociate,solo per il 2%.Inoltre Amga ha soffiato Acque Potabili ,messa in vendita da Italgas pochi mesi fa, alla De Ferrari.
Questa situazione aveva condizionato una prevedibile mossa di Acquedotto De Ferrari : la fusione con la controllata Nicolay. Il verbale d'assemblea di Acea è molto chiaro:"sono venuti meno gli impedimenti sulla fusione De Ferrari/Nicolay resa difficile dalla partecipazione detenuta negli stessi dall'AMGA,partecipazioni che consentivano di condizionare le decisioni assunte nelle assemblee straordinarie e percio' anche l'eventuale progetto di fusione"
Con queste premesse osserviamo le conseguenze di una teoica fusione per incorporazione di Acquedotto Nicolay in Acquedotto De Ferrari che il lombardreport.com considera logica ed ineluttabile:.
1) L'operazione è ora fattibile.Amga non puo' piu' opporsi. L'operazione potrebbe avvenire piu' o meno sulla base delle valutazioni di 6,72 euro per le De Ferrari ordinarie e di 2,85 euro per le Nicolay Eventuali incrementi di prezzo nelle due valutazioni dovrebbero essere similari..Si tratta dei prezzi dell'OPA lanciata nel 2000 da Acqua Italia.Quotazioni solo leggermente superiori alle attuali quotazioni dei due titoli.Il teorico rapporto di cambiotra le azioni dei due acquedotti liguri non sembra essere mutato in questi cinque anni.
2) L'operazione di incorporazione potrebbe essere accompagnata dalla conversione delle 15.063.148 azioni De Ferrari risparmio in ordinarie. La richiesta di conversione è gia' stata approvata dalla assemblea degli azionisti di risparmio niente meno che 7 mesi fa.Manca ovviamente l'approvazione,ben piu' importante e meno scontata, dei soci che possiedono le azioni ordinarie.Questa assemblea sara' prima o poi convocata.Le conseguenze per i possessori delle azioni di risparmio,trattate poco sopra 4,30 euro,sarebbero estremamente piacevoli in quanto le ordinarie quotano ben oltre 6 euro
3) la conversione delle De Ferrari non sarebbero che l'ultimo atto diuna lunga serie di analoghe operazioni. Le risparmio sono una stirpe in via di estinzione.Lo sconto delle principali azioni di risparmio rispetto alle ordinarie,come pubblicato dal CSFB,è mediamente diminuito in due anni dal 25% al 13%.Per le De Ferrari,neglette dagli investitori,è ancora superiore al 33%.
4) Acea si prenderebbe una bella rivincita su Amga annacquando leggermente la partecipazione del Comune di Genova nella nuova societa'.In pratica l'azionista di maggioranza,al contrario di quanto spesso accaduto per altre conversioni,rafforzerebbe la sua presa sulla societa'.
5)La societa' potrebbe risparmiare nella elergizione dei dividendi.Attualmente infatti le azioni di risparmio incassano un 2% in piu' ,sul nominaledelle ordinarie.
6)Il flottante del titolo De Ferrari ord,attualmente al lumicino tornerebbe a livelli meno omeopatici Gli scambi sul titolo potrebbero finalmente incrementarsi.
Sembra la quadratura del cerchio. Troppo facile ? In borsa le cose facili non avvengono subito….Ricordiamo che la trasformazione di Terme Acqui in Banca Finnat,suggerito nel 1999/2000 su queste colonne ha impiegato tre anni per concretizzarsi.Ma alla lunga la logica vince.Anche in borsa. E noi possiamo attendere con un rendimento del titolo De Ferrari risp che supera il 3%.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)