Poche volte mi è capitato di sentire pareri così difformi sulle potenzialita' del mercato azionario ed obbligazionario.
Il solito giro settimanale tra parecchie SIM milanesi non mi ha certo aiutato a chiarire i molti dubbi nel consigliare nuovi titoli in questa rubrica. Proprio la CV UBI 2013 ,unico titolo presente da un paio di mesi nel portafoglio dei titoli a scarso rischio, continua anzi ad essere l'emissione piu' gettonata e consigliata.In pratica questi gestori scoprono questa CV-ad oltre 111- quando la stessa è nel nostro portafoglio da tre mesi con prezzo di carico ben sotto quota 105.
Sull'azionario regna la massima incertezza in quanto esistono due plotoni di operatori che si fronteggiano. Da una parte gli inveterati rialzisti che giustificano le buone performance di agosto e (parzialmente) di settembre con la necessita' di tornare al benchmark.La maggioranza dei gestori era infatti sottoponderata sull'azionario. Altri pensano che questo rialzo potrebbe finire a fine settembre con la fissazione dei prezzi ,utili per mostrare (finalmente) una decente trimestrale dopo un anno di sofferenze tragiche.
Altri ottimisti giustificano tale stato con la valanga di notizie "migliori del previsto". Naturalmente,dopo cali di attivita' del 30%,sono contenti di vedere rimbalzi del 2%. Forse un po' poco per lanciare urla di gioia.
Altri sono al rialzo perché così consigliano i modelli matematici ed i trading system che utilizzano e che sono tutti ovviamente sul buy. Ma quando ci sara' il primo assestamento questa valanga di rialzisti come riuscira' a passare indenne dalla contemporanea presenza di molti ordini sell?
Per i pessimisti invece,spesso scottati in agosto e settembre con dure perdite sui put acquistati,le prossime notizie saranno deleterie. Il mercato sconta progressi troppo elevati e come negli anni ' 30 è inevitabile un corposo ridimensionamento. Il grande Marc Faber vede nel possibile rialzo del dollaro, sul quale la maggioranza è ultranegativa e come sempre quando il pessimismo dilaga il rimbalzo è possibile nonostante la debolezza sul lungo termine ,un fattore di grande incertezza.
Noi non abbiamo alcuna idea sul futuro. Mai infatti preconizzarlo.Si sbaglia sempre. Possiamo rimanere fermi sulla nostra convinzione che tra 3/4 anni la valanga di liquidita' immessa nel sistema possa provocare un violento ritorno dell'inflazione.Ma non certamente ora. Puntare con una ottica di LUNGO periodo( non ricordiamo pero' qui quello che scrisse Keynes) su oro,argento e terreni agricoli dovrebbe essere una mossa vincente.Per chi sappia saggiamente aspettare e non sia obbligato a improvvise liquidazioni del suo investimento.
L'incertezza regna sovrana nelle SIM che abbiamo visitato anche nel settore obbligazionario. Talune serie SIM stanno liquidando il portafoglio viste le performance fortemente positive da marzo e non sono preoccupate di mantenere il controvalore incassato della clientela sul conto corrente per mancanza di valide alternative.
Siamo tornati al "cash is king"?
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)