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Commodity Report del 22 Settembre 2010


Commodity report

 

Dov'è la deflazione ?

 

 

Il comunicato di accompagnamento dell'ultima riunione del FOMC in Usa, era particolarmente atteso dai mercati, se non altro perché quella di ieri era l'ultima riunione prima delle prossime elezioni di politiche di metà mandato. Nessuna sorpresa dunque, la Fed ha evidenziato, come nelle precedenti occasioni, un ritmo lento per la crescita dell'attività economica, ribadendo che i tassi resteranno eccezionalmente bassi per un lungo periodo. Ha aggiunto inoltre che l'inflazione è bassa e che è pronta, all'occorrenza, ad un ulteriore pompaggio di moneta, qualora le circostanze lo rendano necessario, perché il rischio semmai, è verso la deflazione. Oggi il dollaro continua ad indebolirsi, le borse tentennano dopo aver corso molto nei giorni scorsi e ritorna il denaro sui titoli di Stato, con rendimenti che puntano di nuovo verso il basso. Guardando però i prezzi delle materie prime, la domanda che sorge spontanea è: ma dov'è la deflazione ?

 

 

Energy

 

Continua ad essere il settore più in difficoltà, il Petrolio è sempre in laterale, mentre i fondamentali dal Gas continuano a tenere i prezzi schiacciati verso il basso, nonostante il premio al rischio dato dal momento più intenso della stagione degli uragani. Il disinteresse del mercato nei confronti del Crude in questa fase, a mio parere la dice lunga sul fatto che la speculazione sta andando a pescare, a turno, strumenti con prezzi molto più facilmente manipolabili, semplicemente perché meno liquidi.

 

 

 

 

 

Metals

 

La star è ancora l'Oro, ormai a ridosso della soglia psicologica di 1300 $ oz., spinto in alto dagli acquisti della Cina e dalla debolezza del dollaro. Come sapete, non appartengo al partito di coloro che lo vedono a 2000 in tempi brevi, anzi, penso sia suscettibile di consistenti prese di profitto, magari in concomitanza con un calo del mercato azionario.

Anche l'Argento è in forte trend rialzista, ma la volatilità implicita resta bassa e l'ipercomprato è alto.

 

 

           

 

Grains

 

Il fondamentali del Corn mettono le ali ai prezzi dei future. Secondo le ultime stime siamo ad un minimo molto importante per il Stock to use ratio, il rapporto cioè delle scorte, rispetto all'utilizzo della commodity. Stabilire però un prezzo giusto rispetto a questi dati è praticamente impossibile, mentre è di dominio pubblico il fatto che i grandi speculatori hanno posizioni long nette record.

Diversa la situazione per la Soia, che non sembra avere dalla sua fondamentali così rialzisti da continuare a sostenere il rialzo fulmineo di oltre 60 punti avuto tra venerdì e lunedì. La scusa è legata a fattori meteo e al timore di gelate in alcune zone del nord della Cina, ma la realtà è che questi acquisti sono frutto della guerra per l'accaparramento degli acri da seminare il prossimo anno.

 

 

 

                                                                                 Soft

 

Questo è settore su cui la speculazione si è buttata a capofitto e su cui i fondi stanno avendo vita facile. La mancanza di piogge in Brasile ha fatto volare lo Zucchero ma non appena arriverà un conforto dal meteo, il mercato potrebbe focalizzarsi sull'abbondante raccolto dell'India che probabilmente tornerà ad esportare quest'anno. Stesso discorso per il Caffè, di cui il Brasile è il primo produttore mondiale per la qualità arabica. Il tentativo fallito di testare quota 2.00, per ora ha

favorito i ribassisti spingendo i prezzi in area 1.85

Da notare anche l'impennata del Succo D'arancia, che con volumi molto esigui si è spinto ai massimi del 2007 in area 160. Anche in questo caso si parla di timori legati agli uragani che potrebbero colpire la Florida, è anche vero però che il succo d'Arancia è un prodotto piuttosto caro al supermercato e che in tempi di crisi dei consumi può essere facilmente sostituito. Anche in questo caso, qualcosa non quadra.

 

 

 

 

Meats

 

Anche le carni sono in una fascia di prezzo elevata, soprattutto in rapporto alla stagionalità. Una giustificazione, almeno parziale, in questo caso viene dall'incremento del prezzo del Corn, che spinge gli allevatori ad alleggerire la produzione a causa degli alti costi dei mangini. E' anche vero però che ad esempio, sui bovini, registriamo il record assoluto di posizioni rialziste da parte degli speculatori, segno che i massimi sono stati fatti o saranno fatti a breve.

 

Il comune denominatore, come si nota facilmente, è la presenza massiccia delle mani forti in acquisto su quasi tutti i settori, massima prudenza dunque perché , come nel 2008, le liquidazioni, quando avverranno, saranno violente.

 

 

 

Per informazioni e approfondimenti:

 

giancarlo_dallaglio@fastwebnet.it

 

 

 

                                                              

                                                             

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