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CAMBIAMO REGISTRO: RIBASSO ?


E' difficile cambiare idea. Ma alla fine ci si deve arrendere. Non serve a niente avere ragione o avere torto, la ragione è dei matti, il torto nel trading sono le perdite di Borsa. Amen, tutto il resto va bene per fare oziosi discernimenti su quello che sarebbe potuto accadere se il mondo non fosse andato in quella direzione.

 

Lo stato di grazia della espansione americana è finito: il National Bureau of Economic Research calcola che dei 32 cicli espansivi che si sono avuti nello scorso secolo solo 4  sul totale sono durati piu' di quello attuale, che è oltre 20 mesi oltre la media. Non importa sapere se le cose sarebbero andare come sono andate anche senza il patatrac dei subprime. E' andata così. E penso che ora il focus dell'attenzione dei commentatori economici si sposterà senza alcun dubbio sul consumatore, sul personaggio cornuto e mazziato da ogni lato dal quale si guardi la faccenda. Niente prestiti in banca, calo del valore degli investimenti e degli immobili, rialzo della spesa sanitaria, terrore per la scomparsa di quella previdenziale. Vi ricorda qualcosa ? Certo che vi ricorda qualcosa, e non si tratta del consumatore USA ma anche di quello italiano ed europeo, là dove l'Italia viene messa alla berlina quasi quotidianamente come il paese fanalino di coda nella crescita europea (+1,4% nel toto crescita della Commissione europea di venerdì scorso).

 

Dalle stelle alle stalle, finito il ragionamento macro tra il pecoreccio ed il buon senso torniamo ai mercati. Siamo short con 2 sistemi diversi sull'SPMIB40, dei quali uno già ha raggiunto il target. Un segnale di ingresso è particolarmente significativo: la rottura dei minimi annuali. Ieri il mercato italiano è riuscito a romperli e a ritracciare, quasi avesse paura di guardare cosa c'è sotto, ovvero il ribasso, uno di quei ribassi prolungati che rovinano le statistiche sulla stagionalità di borsa in Italia e costituiscono l'8% dei casi in cui il principio per cui a novembre la borsa sale viene negato. Se mi chiedete se io non abbia paura a vendere un segnale talmente semplice e talmente pericoloso (2% di stop loss) vi rispondo apertamente che è come darsi dei cazzotti in bocca da soli o prendere a testare il muro. Eppure il primo segnale è già in  utile e in utile lo chiuderemo. Il secondo stiamo a vedere, e se tanto mi dà tanto non ci dovremmo fare molto male se va tutto storto. Quello che conta capire è che se non c'è sofferenza non ci sono utili, uno fa come gli gira per la testa e siccome non siamo Mariani regolarmente si chiude in perdita.

 

Settimana cruciale questa con domani i dati di PPI e dopodomani CCI. .

 

Azioni no grazie.

 

Il Bund non ha ancora colpito il nostro target come ricorda un lettore, ho controllato in portafoglio ed effettivamente dei due BUND acquistati li ho ancora tutti, il massimo è stato 114,74, lo stress da fiera fa commettere questi errori ma correggo subito la posizione e ci reinserisco il vecchio target.

 

 

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