Ormai l'hanno deciso. Stati Uniti,Canada, Svezia, Gran Bretagna e perfino l'ex-fortino Svizzera puntano all'azzeramento dei tassi ed all'incremento massiccio della liquidita'..
Il cd QUANTITATIVE EASING, "allentamento quantitativo",effettuato aumentando drasticamente la liquidita' con tutte le opzioni possibile. Compreso l'uso indiscriminato delle rotative.
Occhio a non spingere troppo. Date una occhiata a cosa è successo nel marzo 2001 quando il Giappone tento' di seguire,primo tra i Paesi industriali,questa procedura. I tassi decennali scesero allo 0,43% dopo solo un biennio,le banche vennero coperte da una valanga di oltre 31 trilioni di yen.Ma il successo dell'operazione non fu certo eclatante.Ancor oggi il panorama dell'economia giapponese spicca per la sua opacita'.
Le Banche Centrali mondiali carcano di combattere selvaggiamente la deflazione.Anche a rischio di seminare l'iperinflazione per il 2011/2013.
Da molti mesi la crisi economica taglieggia paurosamente le quotazioni delle azioni e dei metalli. Le quotazioni sono state falcidiate. Le pensioni di molti milioni di americani,collegate ai Fondi Azionari, risultato fortemente colpite.Parecchi metalli (tra cui il platino) ormai vengono negoziato attorno al prezzo di estrazione. Tra poco,se scendessero ulteriormente, le miniere saranno chiuse,come gia' avvenuto per la Everest di Aquarius. E nuovi disoccupati protesteranno nelle strade chiedendo sussidi.Le rotative continueranno a funzionare alla grande.
Jason Hommel,www.silverstockreport.com,in un recentissimo articolo mostra le conseguenze di tale valanga di liquidita'.
L'analista,ipotizzando un ritorno al gold-standard- calcola infatti il valore dell'oncia d'oro nel caso che i 10,5 trilioni di dollari di US Bonds fossero tutti garantiti dall'oro. In tal caso la quotazione per oncia ,facilissima da calcolare,sarebbe dUS$ 40.750 .
Il debito nazionale USA è di US$ 10.656.119.227.403 dollari( 10,6 trilioni)
Lo stock aurifero statunitense è di 261 milioni di once.Per la precisione 261.498.899.
La divisione la sanno fare tutti…
Ma la valutazione teorica di un'oncia aurea diventa ancor piu' clamorosa,seguendo lo studio di Jason Hommel, se si tenesse conto anche della M3,dei debiti del social security,dei corporate bond e delle ipoteche e degli impegni presi da poche settimane dal Governo statunitense e dei derivati che aleggiano sui mercati.
In tal caso la quotazione per oncia sarebbe teoricamente sopra 440.000 dollari.
A cifre decisamente elevate giunge anche Jim Sinclair,CEO della Tanzanian Royalty Exploration,compagnia aurifera quotata sui mercati internazionali ed attento estimato osservatore del mercato.Secondo Jim Sinclair,che aveva profetizzato un target price di $ 1.650/oz per l'oro gia' nel 2002,la cifra deve essere corretta portando la forchetta del target a 3000/5000 dollari.
E non mancano acuti commentatori che ricordano a Ben Bernake la possibilita' di superare parte dei colossali problemi in essere rivalutando drasticamente il prezzo dell'oro.Come gia' avvenuto nel 1934 in USA.Una mossa vincente che,insieme ad altre scelte fatte, permise a Roosvelt di uscire dalla Grande Depressione.
Gli investitori americani sono avvisati.Molto piu' difficile risulta scegliere le mosse giuste per l'investitore europeo.La Banca Centrale Europea sembra molto attenta-FINORA-a non sfruttare tutte le opzioni offerte dal quantitative easing.Non acquistera' ad esempio obbligazioni statali dei Paesi membri.
L'acquisto di oro,tanto caldeggiato agli investitori statunitensi,sembra meno impellente per il risparmiatore europeo.
Ma sara' meglio monitorare strettamente il comportamento del metallo prima di scartare questa validissima alternativa.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)