Si parla di bolla immobiliare negli USA e di possibili crac borsistici.
Osserviamo percio' cosa e' successo una ottantina di anni fa in occasione della piu' devastante crisi finanziaria registrata dal 1900.
Ci siamo basati sull'osservazione dell'indice stilato da Robert J Shiller,professore di Economia alla Yale University.
Volevamo vedere se vi era-come sembrava ovviamente logico-una stretta correlazione tra il valore "reale" delle case e la crisi economica.
I risultati di questa ricerca sono stati estremamente sorprendenti.
Fatto uguale a 100 l'indice reale del valore delle case in USA nel 1890 troviamo questo indice attorno a 65 nel 1920. Le percentuali di discesa sono molto approssimative in quanto il grafico è molto semplificato.Chiediamo gia' scusa per eventuali piccole inesattezze.
In pratica il valore reale delle case per oltre un trentennio in USA non fece che scendere. Salì poi di un 10% circa fino al 1929 per flettere della stessa percentuale nel lustro successivo.
In pratica ,nonostante una disoccupazione che sfiorava il 25% ed un crollo catastrofico della borsa,il valore delle case scese di una percentuale limitatissima.
Per rivedere quella quota di 100 segnata nel 1890 come "prezzo reale" si dovette attendere il 2000 .Succesisvamente,come ben sappiamo, si innesto' la speculazione degli immobiliaristi
Perché dopo la grande crisi del 1929 le case non crollarono come valore? Forse perché avevano gia' duramente pagato con una discesa reale nei quaranta anni precedenti.
Da questi dati si puo' estrapolare un comportamento dell'immobiliare USA-ed ovviamnte europeo-anche per i prossimi anni?NO,a nostro modo di vedere. Dopo il 1929 non vi erano eccessi speculativi da scontare.
Ora abbiamo costruzioni in tutto il mondo occidentale da finire di costruire ,da vendere o da affittare.Tutto questo con prezzi raddoppiati in un decennio.
Ma il fermo comportamento del mercato sttunitense dopo il 1930 rende meno cupe le previsioni di chi si attende il dimezzamento dei prezzi degli immobili USA nei prossimi anni. L'aumento della speculazione e la ricerca di immobili in USA (specialmente accentuata a NY) potrebbe favorevolmente limitare la possibile discesa delle quotazioni.
Nel frattempo proprio quest'oggi sono state pubblicate le statistiche dei prezzi delle case in USA nel 2007 e nel gennaio 2008.
I prezzi sono scesi del 10,7% nel 2007 con punte del 19,3% a Miami ed a Las Vegas.
Las Vegas guida anche i declini di gennaio con un – 5,1% seguita da Phoenix con – 4,1%
Non sono certo numeri incoraggianti. Ma si sprea che il peggio sia alle spalle.
Gongolano invece gli europei che possonoa cquistare la case in Florida pagandole-tra discesa del dollaro e crac immobiliare- circa il 40% in meno .Ammesso che non temano ulteriori cedimenti perche' il mercato puo' sempre avvitarsi.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)