Tre anni fa siamo usciti dal settore delle banche non quotate.Abbiamo avuto maxi soddisfazioni da questi titoli tra il 1997 ed il 2007, a partire dalla Veneto Banca.
La scelta di abbandonare il campo era obbligata con i titoli delle non quotate che valevano il patrimonio per azione mentre le azioni quotate erano scese da 2,5 volte il patrimonio a ben sotto quota 1.Le avevamo spesso acquistate quando valevano meta' del patrimonio…
Avevamo consigliato comunque di tenere sempre una piccola omeopatica partita di azioni,dopo aver venduto la massa delle azioni, per sfruttare eventuali aumenti di capitale, la richiesta di inoptato ,evitare di pagare l'eventuale tassa di ammissione a socio in futuro etc.
Oggi notiamo che la Banca Puglia Basilicata ha lanciato un aumento di capitale molto ben congegnato. Una ogni otto a 8,80 euro, poi per le nuove azioni sottoscritte,che non avranno diritto al dividendo 2009 ovviamente,una azione gratis ogni 20 se mantenute fino a fine anno. Non male.Giu' il cappello per l'intelligente operazione.
Se non si partecipa si puo' vendere il diritto quotato tra 0,03 e 0,04 euro. Questo porta il dividendo(se venisse confermato sulla base dell'anno scorso) ben oltre il 5%.Non male come rendimento,se confermato.
Chi scrive ha venduto i diritti per le azioni ancora presenti nel dossier .Non voglio titoli bancari in portafoglio se non per omeopatiche quantita' .Preferisco avere solo quel pugno di azioni di una banca che mi permetta di partecipare ad un eventuale inoptato a prezzi magari stracciati.
Apprezziamo il comportamento il comportamento di questa azione non quotata ,salita in dieci anni da Lit.11.000 a oltre 9 euro con dividendi sempre succosi e sottoscrizioni di obbligazioni CV (due volte) per i soci.
Il fatto che il futuro delle banche in tutto il mondo sia difficile ci spinge percio' all'incasso del diritto nonostante tali precedenti..
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)