Abbiamo da parecchi mesi volutamente dimenticato l'investimento in azioni minerarie aurifere ed argentifere.
Siamo rimaste perplessi in questo periodo dall'incredibile deludente comportamento di questo settore del mercato azionario,travolto dalla necessita' di "far cassa" degli hedge funds e degli speculatori.
Per fortuna il debole comportamento delle azioni aurifere da tempo ci aveva messo sull'avviso.Non seguivano la caccia al metallo giallo scatenatasi nel mondo contemporaneamente alla devastante crisi bancaria. Mentre la logica ci spingeva verso questi titoli l'analisi tecnica ci allontanava. Per fortuna.
Quello che è successo è devastante.Il migliore-e forse meno tartassato titolo aurifero,il nostro ex-gioiellino Agnico Eagle che tante soddisfazioni aveva dato agli abbonati del lombardreport.com dal 2000- è passato da 75 a 25 dollari.E questa performance non è stata tra le piu' negative del settore.Anzi…
Un interessante studio da pochi giorni pubblicato da Boris Sobolev sul sito www.ResourceStockGuide.com, che riporteremo succintamente, mostra la violenza della correzione che ha colpito questi valori e paragona il crollo ad altre discesa degli stessi valori in borsa nello scorso secolo..
L'analista parte dal 1929,ricordando che in tale epoca soltanto Homestake Mining era quotata.L'azione perdette il 30% Ma bisogna ricordare che dopo questo crollo l'azione risalì velocemente teminando il decennio con una ascesa del 700%.
La correzione che investi il settore aurifero -ed il largo mercato statunitense-nel 1939 fece scendere l'indice dei preziosi del 67% in 21 mesi.
Nel 1968 ci fu una analoga discesa: in 21 mesi l'indice dei preziosi crollo' del 61%
Nel 1975 la correzione duro' 24 mesi e la discesa fu del 68%
Nel 1980 la fase di recessione duro' 19 mesi e il calo fu del 77%
Nel 1996 la fase di "lettera" duro' ben 55 mesi con una discesa del 73%
L'attuale fase negativa dura soltanto da 7 mesi ed ha gia' provocato una discesa del 69%.
Questi dati,riportati da Boris Sobolev nel suo articolo" 80 years of brutal gold stock correction" mostrano l'estrema violenza della recente correzione. La piu' breve-ed anche piu' devastante per la sua velocita'b , avvenuta in un secolo.
Come tutte le correzioni-aggiungiamo noi-anche questa prima o poi finira'.Non sappiamo quando e non sappiamo l'entita' del successivo rimbalzo.
Prendiamo pero' atto di una incredibile anomalia,scarsamente segnalata dalla stampa finanziaria.Dal 2003 infatti il prezzo dell'oro si è raddoppiato,pur tenendo conto della recente flessione. Ma l'indice Gold Bugs HUI delle miniere aurifere è ancora sugli stessi livelli del 2003.Una stranezza: il metallo estratto vale il doppio e le azioni non sono salite…
Chi ci segue sa che per oltre sei anni,dal 1999 al 2005,abbiamo segnalato interessanti operazioni sulle azioni minerarie (da Novagold a Agnico Eagle etc) ritenute vantaggiose grazie all'effetto-leva.Erano tempi in cui ad una salita dell'1% delle quotazioni dell'oro le azioni minerarie reagivano con una ascesa del 2,5%-3% che copriva ampiamente la solitamente contemporanea discesa del dollaro. Stessa prassi ovviamente in caso di ribasso.Da tre anni questa logica formula non funziona piu'. Per tale ragione non abbiamo piu' toccato questi titoli.Almeno finora. Ma non dobbiamo dimenticarli. Prima o poi ci daranno l'agognato segnale rialzista.E noi saremo pronti ad apprfittarne.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)