Un articolo di David Benoit su Marketwatch di quattro settimane fa aveva ringalluzzito gli analisti che da molti anni segnalano le manipolazioni cui è oggetto l'argento sui mercati delle merci. Una pratica piu' volte segnalata su queste colonne e ovviamente criticata duramente.
Benoit avvisava i lettori che JP Morgan e HSBC erano state accusate di manipolazione del prezzo dell'argento e portate in Tribunale. L'accusa recita che JP Morgan e HSBC nell'agosto 2008 possedevano l' 85% delle posizioni nette ribassiste e che nel primo trimestre 2009 avevano $ 7,9 miliardi in derivati sui metalli preziosi.
L'articolo ricordava che un mese fa-,nel rapporto del CFTC settimanale del 19 ottobre, quattro soli enti possedevano il 24,3% delle posizioni ribassiste.
Sembrava percio' anche al lombardreport.com che le posizioni ribassiste stessero per essere chiuse e per tale ragione avevamo suggerito l'acquisto degli ETC sull'argento .
Jason Hommel rincara la dose sul suo www.silverstockreport.com:
"La produzione annuale di argento è attorno ai 550/650 milioni di once. A $ 25 per oncia il valore è minuscolo: $ 15 miliardi. Il settore "investimento" del segmento argentifero è ancor piu' piccolo,probabilmente attorno a $ 2,5 miliardi.
PROBLEMA-CHIAVE: come è possibile che le principali banche-in primo luogo JP Morgan- abbiano potuto vendere 100 miliardi di valore di argento in 6 mesi,pari a ben 6,66 volte la produzione che ha un valore di 15 miliardi di dollari e ben 50 volte l'entita' dell'argento disponibile per l'investimento?"
L'articolo di Hommel prosegue per segnalare che la situazione in cui versa la banca è pericolosa se l'argento dovesse riportare le sue quotazioni sui livelli del 1980 aggiustando tale quotazione sulla base dell'esponenziale aumento di M3. M3 era 1,8 trilioni di dollari nel 1980,ora è a 18 trilioni e cresce di 2 trilioni all'anno.
Riportiamo quanto J.Hommel dice sulle conseguenze :" JP Morgan market influencing positions cannot be closed without massive losses that will bankrupt JP Morgan and perhaps also significantly devalue the US dollar".
Torniamo ora ai mercati. E' chiaro che il balzo da $ 20 a $ 30 dell'argento è stato aiutato dalle ricoperture. Il problema è quanto ancora deve essere ricoperto.Considerate la situazione dei ribassisti che cercano di abbassare le quotazioni per chiudere le operazioni con minori perdite.Questo giustificherebbe la reazione da $ 29,39 a $ 25,90 in due sedute.
Se Hommel avesse ragione i fuochi d'artificio rialzisti potrebbero proseguire. JP Morgan potrebbe d'altro canto avere coperto le sue piu' impellenti necessita' con gli ultimi acquisti e magari-non piu' pressata- trovare accordi con le miniere d'argento per ottenere il mercato a prezzi prefissati per le future esigenze di consegna.
NESSUNO LO SA. Rimane una situazione incertissima nel brevissimo termine su cui domina una sola certezza.Una frase che i lettori del lombardreport.com conoscono a memoria da due anni. La ripetiamo:
"secondo US GEOLOGICAL SURVEY le riserve di argento conosciute nel mondo bastano per solo 20 anni.Tra 20 anni non avremo piu' argento a meno di clamorose nuove scoperte." Non lo dice il lombardreport.com ma un ente americano. I fondamentali-per chi possa aspettare 20 anni- sono eccezionali.Arrivederci al 2030. Nel frattempo l'argento dal 2008 al 2010 è gia' passato da 9 a 26 dollari all'oncia.Come aperitivo non è stato male.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)