Analisi di Gann: se fosse troppo facile non sarebbe trading


Se fosse troppo facile non sarebbe trading

 

 

Il trading a ben pensarci è un mondo strano. Quando guardi i grafici con distacco, da lontano, e ti fai degli scenari, delle ipotesi, tutto sembra oggettivamente molto semplice, e infatti chi arriva fresco fresco al trading on line di solito crede di poter spaccare il mondo, ti parla di profitti che a te che sei lì da 15 anni a farti un mazzo tanto sa subito di qualcosa che non quadra. Quando poi sei li davanti da 8 ore e da giorni e giorni a vedere i prezzi che salgono e scendono, e ormai ogni finta partenza ti stressa e ti fa venire in mente che forse è quella buona e tu potresti non esserci, ti sembra un mestiere impossibile, e che quelli che ci riescono stiano barando, che ci sia il trucco e questo ambiente sia fatto solamente per rubare dei soldi.

            La realtà è che il mestiere del trader è veramente difficile, e pochi hanno la fortuna di riuscire, anche se le cose sono in effetti molto più semplici di come molti le vogliano fare apparire. Perché la difficoltà sta proprio in questa sottilissima membrana su cui dobbiamo saper camminare, è che è data dalla capacità di mantenere la lucidità del distacco per vedere le cose ?da lontano? semplici, pur stando tutto il giorno a guardare i prezzi senza che questi siano in grado di farti cambiare idea nonostante cambino direzione molte volte al giorno. In pratica quindi si tratta di una prova di forza per il nostro carattere, che deve saper essere se stesso senza farsi influenzare dal parere degli altri (i prezzi) nonostante cerchino in tutti i modi di convincerci di opinioni diverse dalla nostra.

            La premessa mi pare doverosa analizzando cosa è avvenuto sui mercati, mettendolo in relazione con lo scenario che ci siamo creati due settimane or sono e che stiamo provando a perseguire con calma e lucidità. Infatti dopo che i mercati azionari sembravano votati alla costruzione del più classico degli 1.2.3 di esaurimento di un movimento rialzista, nella seduta di lunedì i prezzi sono partiti al rialzo con inaudita forza andando a riportarsi sui massimi di periodo nel volgere di poche ore, e recuperando il terreno che avevano perso nel duro lavoro di oltre cinque sedute. E' quello il momento che sembra fatto apposta per metterti alla prova, quello in cui devi avere la serenità necessaria per non agitarti e farti prendere dalla fretta. Il piano prevede l'attesa di un minimo in ottobre su cui comprare in debolezza, e altrimenti la necessità di un punto chiaro di break-out per comprare in forza, punto che al momento non c'è, per quanto ci si sforzi a guardare i grafici. Ma cosa vive la pancia del trader quando si vive la situazione grafica illustrata alle figure 1 e 2? Cosa passa per la testa al poveretto che come me è solo nella sua stanzetta, con qualche monitor davanti agli occhi e un po' di musica in sottofondo?

            La mente del trader, che normalmente vive gli andamenti dei prezzi con una sorta di stress psichico, anche se magari non cosciente, dovuto alla continua esposizione di un andamento reale delle cose che gli pare dar torto allo scenario che si è costruito, tende a focalizzarsi nelle aree evidenziate nelle due figure con maggior calco e a dimenticare il quadro superiore, evidenziato appositamente con minor forza nei grafici, perché più difficile da tenere a mente.

 

 

Fig.1: Dax futures a 45 minuti del mese di settembre, in cui si pone in evidenza la contrapposizione tra un rialzo di breve e un quadro di fondo di più lungo periodo in contrasto di trend.

 

 

Fig.1: FTSE/Mib futures a 45 minuti del mese di settembre, in cui si pone in evidenza la contrapposizione tra un rialzo di breve e un quadro di fondo di più lungo periodo in contrasto di trend.

 

            Se vogliamo invece osservare le cose dal punto di vista della creazione dello scenario, ovvero di un grafico daily, possiamo osservare la figura 3 che riporta l'S&P500 futures, che mi pare stia già dando un segnale di esaurimento chiaro del trend Toro e dell'inizio di una correzione, anche se come ben sappiamo le cose sui mercati possono cambiare in un attimo.

 

 

Fig.3: S&P500 futures in sessione Globex, compressione daily, che evidenzia una possibile struttura di esaurimento del trend Toro partito a metà luglio.

 

            Se qualcuno ha letto con interesse, o perlomeno un minimo di attenzione le due precedenti puntate di questo racconto in diretta, non potrà evitare di chiedersi cosa ne è stato nel frattempo del Bund.

 

 

Fig.4: Bund futures perpetual in compressione daily.

 

Scrivevo una settimana fa: ?se salisse fin verso area 121,50 o meglio ancora 122,50, potrebbe configurarsi sul perpetual un Testa e Spalle ribassista di lungo periodo che potrebbe poi aiutare a sostenere un eventuale rally dei mercati azionari?. Beh il target c'è anche se raggiunto un pò in fretta, adesso attendiamo per vedere se continua a volerci gratificare (figura 4).

 

 

A presto.

 

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