Confesso che ho sempre seguito con interesse Alitalia. Su questo titolo,grazie alle azioni risparmio cresciute da lit. 400 a Lit. 27.000(dopo la conversione in ord) una decina d'anni fa molti investitori hanno guadagnato cifre consistenti.
Poi naturalmente-escludendo le varie ricapitalizzazioni che hanno fatto la gioia di chi possedeva le CV,l'occhio si è spostato sulla vendita. Basta considerare le valutazioni di Iberia(al centro di marcati interessi e di una interessante asta), Air France etc per vedere che la nostra compagnia risultava cara.
Ma questa valutazione,confermata da Soloni delle borse internazionali che con i loro "sell" sul titolo hanno monopolizzato il mercato delle analisi,non ha mai avuto una marcata incidenza sulle quotazioni,sempre comprese tra 0,75 ed 1 euro.
Che strano. Forse questoo avviene-anzi sicuramente,perché non si trovano facilmente titoli per effettuare lo scoperto da anni.
Sembra che il flottante sia evaporato.A qusto punto un ribassista rischia di rimanere in mutande se non trova successivamente le azioni da consegnare quando vuole chiudere l'operazione. La storia della borsa è piena di vendite allo scoperto-effettuate dopo serie analisi-chiuse con spaventose perdite in quanto mancavano le azioni sul mercato per ricoprirsi.
Quindi non prendiamo posizione in nessuno dei due sensi,anche se la logica economica ci spingerebbe verso solo una direzione.Ed anche se siamo sollecitati da piu' fonti per consigliare qualche operazione speculativa.
Questa rubrica ha la denominazione di "investimenti con poco rischio". Meglio rimanere attaccati ai vari p/t al 7% circa con Endesa o Valentino piuttosto che" rischiare "di guadagnare molto(ammesso di avere trovato le azioni per lo scoperto,cosa che continuo a pensare impossibile).Infatti grandi guadagni presuppongono la possibilita' di grandi perdite.Proprio quello che questa rubrica odia.
Meglio passare l'estate sotto l'ombrellone rilassati che con il telefonino in mano per chiudere una operazione speculativa.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)