Un 'altra vergogna aleggia sulla borsa: l'esito della controversia su Acqua Marcia.
Il 2 novembre 2005 il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di Acqua Marcia Holding per l'annullamento del provvedimento della Consob del 29 aprile con il quale la Consob aveva fissato a 0,549 euro il valore dei titoli per la residuale.
Il 17 novembre la Consob ha reso noto che,a seguito di tale provvedimento, avrebbe assunto una decisione entro tempi brevi.
Nel frattempo il titolo e' sospeso in borsa dal 31 ottobre a tempo indeterminato.Chi lo possiede è incastrato.
La decisione della Consob e' attesa ormai da tre mesi.Se la Consob riconfermasse il vecchio prezzo(nel frattempo il valore degli immobili non è certo diminuito) gli azionisti minori sarebbero soddisfatti.
D'altronde chi entra in borsa conosce le regole del gioco.E sa che se rileva oltre il 90% del capitale di una societa' sara' costretto ad effettuare una OPA residuale con prezzo"fissato dalla Consob".
Se la Consob cambiasse parere ci sarebbe un pericoloso precedente.Tutti i prezzi che verrebbero fissati d'ora per la residuale in poi sarebbero probabilmente impugnati davanti al TAR.
Nel frattempo il tempo passa. Tale ritardo incide sull'umore dei piccoli soci,costretti alla penale degli interessi passivi non potendo liquidare l'investimento.
Speriamo che questo secondo capitolo delle acque maledette si chiuda felicemente tra breve.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)