Buongiorno a tutti,
la scorsa settimana ci eravamo lasciati sulla teoria dei benchmark certificates e avevamo promesso qualche esempio su dati reali di mercato.
Premesso che al momento attuale sono 92 i benchmark Unicredit quotati, cominciamo con un esempio di benchmark certificates su indici azionari, ad esempio sul nostro indice FTSE Mib.
Mi riferisco, ad esempio, allo strumento di cui al codice ISIN DE000HV777P8. Trattasi di un benchmark di tipo open end, ossia senza scadenza.
Se cerchiamo il codice ISIN di cui sopra sul sito di Unicredit Corporate & Investment Banking e successivamente andiamo ad aprire la scheda informativa sul prodotto possiamo leggere quanto segue: ?[…] Il titolo replica linearmente l'andamento dell'indice sottostante con un rapporto (parità) dello 0,1% dell'indice sottostante per ciascun certificate. Il titolo non prevede una data di scadenza, ma la facoltà per l'investitore di richiedere la liquidazione del certificate in tempi prestabiliti; inoltre, il certificate può essere liquidato su scelta dell'Emittente (dunque è, come si suol dire, callable). L'ammontare che sarà liquidato per ciascun certificate sarà pari allo 0,1% (parità) del valore dell'Indice Sottostante […] Il titolo consente di beneficiare interamente degli apprezzamenti dell'indice sottostante in una data scelta dall'investitore, a fronte del rischio di percepire un importo anche sensibilmente inferiore al capitale fino a perdere l'intero capitale investito?
Tradotto in parole semplici, lo strumento permette di guadagnare o perdere in proporzione diretta alla performance del sottostante e in ragione del multiplo applicato (in questo caso 0,1%).
Se quindi, allo stato attuale l'indice FTSE Mib quota 21150 punti, il benchmark in oggetto, che ha un multiplo pari a un millesimo (0,1%), ha un prezzo teorico pari a 21,15 (21150 * 0,1%). In altre parole ci vogliono 1000 certificates per eguagliare un futures di tipo ?mini? in termini di dimensione contrattuale.
Apro il book del titolo, che scambia sul mercato EuroTLX in negoziazione continua dalle 9:00 alle 17:30, e vedo un denaro-lettera pari a 21,14-21,18, in linea con il prezzo teorico.
Se desidero acquistare questo strumento posso immettere un ordine sia a mercato che a prezzo limite, come su qualsiasi altro strumento. Il lotto minimo negoziabile è pari a 1, il che significa che, almeno teoricamente, potrei investire anche solo una ventina di euro su questo strumento.
Non vi è alcuna leva su questo strumento, né implicita né esplicita. Facciamo quindi due conti.
Acquistando ora in lettera a 21,18 per una quantità di 250 pezzi si ha un investimento materiale pari a 5295,00?. Il profitto o perdita che è possibile maturare su questo investimento segue l'esatto profitto o perdita maturato sul sottostante
Se nel corso dei prossimi giorni il sottostante sale e batte il prezzo di 22000 punti allora il benchmark quoterà un prezzo denaro di circa 21,98. Colpendo il denaro per uscire dalla posizione io maturerei un profitto pari a 0,80 per pezzo, quindi 200?.
In termini percentuali il profitto è pari al 3,8% sul benchmark, a fronte del 4% sul sottostante. Lo scostamento tra i due rendimenti, ancorché molto piccolo, è dovuto al fatto che per l'esempio soprastante ho ipotizzato di colpire la lettera per l'acquisto e il denaro per la vendita, subendo interamente lo spread applicato dal market maker.
Ricorderete dall'articolo precedente che nel caso di indici azionari di prezzo il prezzo del benchmark tende ad essere inferiore al prezzo del sottostante per via del flusso di dividendi attesi entro la scadenza del certificate. In questo caso stiamo parlando di un certificate senza scadenza, sul quale quindi non è possibile effettuare calcoli di dividendi attesi entro una certa data, poiché tale data dovrebbe essere fissata arbitrariamente.
In effetti nel caso degli open end il prezzo del benchmark riflette il prezzo effettivo corrente del sottostante, a meno di eventuali piccoli scostamenti dovuti ai prezzi degli strumenti utilizzati per sintetizzare l'indice sottostante.
Un'ultima nota: il benchmark Unicredit presentato in questo articolo non effettua il pagamento dei dividendi al suo possessore; ne deriva che in giornate di stacco dividendi le quotazioni di questo prodotto subiscono dei deprezzamenti proporzionali all'incidenza dei dividendi stessi; ciò significa che è consigliabile chiudere eventuali posizioni aperte su benchmark di questo tipo prima dello stacco dei dividendi, ed eventualmente riaprirle dopo lo stacco stesso.
Buon lavoro a tutti