A
dicembre 2011, ipotizzavo un rally di Natale per varie considerazioni
economiche e tecniche ed a questo punto, dopo poco più di due mesi è opportuno
fare il punto della situazione.
Dall'inizio dell'anno il nostro
mercato ha guadagnato un ottimo 8% e dal 13 dicembre 2011 un più che onesto 10%.
Il rischio default Italia
fortunatamente non è più attuale, ma ad oggi tutti gli asset a rischio,
soprattutto quelli italiani, hanno corso forse un po' troppo.
Aggiungo che l'accordo con la
Grecia, se così lo vogliamo chiamare, non mi ha convinto per niente! Per andare
in porto lo ?swap volontario? delle obbligazioni greche occorrerà che gli
obbligazionisti privati aderiscano allo swap in massa, cioè il 95%. Quando si
parla di privati si intendono banche, fondi Hedge e piccoli investitori; ma
probabilmente i piccoli investitori NON
aderiranno alla swap per non accollarsi una perdita del 70% (ipotizzando che
abbiano acquistato a 100). Si stima che dei 206 mld oggetto del concambio il
7.7% sia in mano ai privati, ne deriva che la percentuale in mano ai privati
farà la differenza per la buona riuscita o meno dello swap.
Ma se lo swap non andrà in porto
si avrà la cosiddetta CAC (classe d'azione collettiva) ed a quel punto il
default sarà conclamato ed i cds scatteranno (con grossi problemi per le banche
emittenti dei cds). Insomma tanto tempo per risolvere il problema greco ed
ancora nessuna risoluzione!
Non sono ancora ridiventato
assolutamente negativo sul mercato, tuttavia a questo punto credo che un take
profit sia assolutamente opportuno: il rischio/rendimento, dal mio punto di
vista, non mi permette di rimanere long su questi livelli di prezzi.
Per i graficisti segnalo un'importante
resistenza sull'S&P500 oramai alle porte ed aggiungo che un interessante
indicatore di ?paura? creato da Credit Suisse è su livelli storicamente troppo
alti e ciò potrebbe creare i presupposti per un pullback anche violento del
mercato sia americano sia italiano.
Spero di sbagliarmi ma orami
molte notizie positive mi sembrano già prezzate dagli asset a rischio e per
continuare a correre o ne servono delle altre o serve un periodo per ricaricare
il mercato.