Quando entrai nel tempio della finanza,a Wall Street,tanti e tanti anni fa,nel 1978,chi mi accompagnava mi chiedeva continuamente" perché volete vedere Wall Street? e' il luogo dove si perdono i soldi…."
Per tanti anni abbiamo-insieme con gli amici lettori-tentato di sfatare questa frase. Per un trentennio bastava trovare azioni dimenticate da tutti,sottovalutate sfacciatamente rispetto ad analoghe societa' operanti nello stesso settore. Il giochino ha funzionato fino al 2007,con il famoso sms del lombardreport.com di "liquidare tutta la posizione azionaria".Poi il rientro in borsa a ranghi ridotti e la concentrazione-gia' partita nel 2000-sui preziosi e sulle compagnie aurifere.
La borsa e' diventata veramente un luogo molto pericoloso. Le societa' riescono a dribblare le OPA (cfr Mediaset/DMT),azzerano i tuoi eventuali investimenti(Juventus-anche se l'operazione è stata parzialmente modificata venerdi'- e così in pratica invece di attendersi il delisting come si aspettava per la Juve quattro anni fa….ci si trova con una azione "diluita,ma non azzerata-Il sole 24 ore di oggi…pensate che soddisfazione per i possessori….).
Per non parlare di quelle macchinette di cui scrive saggiamente,al solito,Walter Riolfi oggi sul Sole.Macchinette che riescono a fregarci in tutti i modi. Un mio amico doveva vendere 200 azioni. C'era un denaro per 100 pezzi a 10,20 euro e di altri 100 a 10 euro. Inserisce l'ordine e "miracolo!"il denaro si sposta da 10,20 in un attimo e si posiziona a 10. Così l'eseguito viene dato a 10 per 200 pezzi e non a 10,10 come atteso.
Come si possono combattere queste situazioni? Noi non possiamo fare niente.Dobbiamo subire.Operare solo quando si è veramente convinti,anche perché con l'innalzamento del capital gain….
Tra l'altro anche le regole sulla tassazione vengono mutate :Terna et similia vengono tassate molto di piu' all'improvviso con buona pace dei soci e dello stesso Governo che vede crollare il titolo indirettamente posseduto ben piu' di quanto incassera' con le nuove tasse! Tutte le valutazioni fatte vanno nel cestino e devono essere rifatte. In attesa di nuove tasse ? O di sgravi? La certezza del diritto…
Le azioni buone pero' esistono sempre,anzi sono ancor piu' allettanti.Sono le stesse che abbiamo citato un paio di anni fa, concessionarie autostradali in situazione particolare, societa' italiane o internazionali -sia medie che ultra-piccole- che posseggono terreni in fase di continua diminuizione in Italia e nel mondo per la crescita degli immobili,editoriali che quotavano dieci anni fa venti volte piu' di oggi e che hanno mantenuto le promesse fatte allora,fondi immobiliari periziati che quotano il 40%-50% meno di tale perizia e dovranno essere liquidati tra pochi anni per legge, compagnie di energia alternativa in piena fase espansiva,societa' legate al gioco-una vecchia consuetudine che cresce in momenti di crisi-banche locali con azioni che quotano molto meno dei mezzi propri senza essere impelagate in investimenti in Grecia o derivati,societa' del settore dell'abbigliamento che hanno delocalizzato all'estero e stanno rilanciando con successo anche in Italia marchi gia' noti etc etc
Non ne parliamo per ora.Il segnale dato dalla borsa non è univoco. Il rimbalzo tecnico non è sufficiente per cambiare filosofia.
Aspettiamo pazientemente che sia lo stesso mercato a darci la sveglia superando taluni medie mobili.Questa rubrica deve cercare investimenti a scarso rischio. E di investimenti a scarso rischio ne vediamo ben pochi.
Chi opera in borsa non ha solitamente la pazienza di Giobbe. Percio' meglio attendere un poco per limitare i rischi.
La liquidita' per il nostro portafoglio a scarso rischio dovrebbe rientrare a fine mese con il rimborso delle obbligazioni Beni Stabili 2,5%. Un investimento che ci ha permesso di evitare il 20% perso dal mercato e coprire il rischio inflazione. Saranno accreditate proprio tra due settimane.Poi vedremo il da farsi.L'altra quota ' in oro.Sta facendo egregiamente da tanti anni il suo dovere di salvaguardia del capitale.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)