SINISTRI SCRICCHIOLII DALL'EUROPA ...


Io ho iniziato a scriverlo in tempi non sospetti, quando tutto andava ancora bene, il mondo correva felice verso orizzonti radiosi. Correva l'anno 2007 … e solo a livello di uffici studi e di paper accademici si metteva in luce come in 10 anni di euro avevamo perso il 30% di competitività di prezzo verso la Germania. E Tomasini l'ha iniziato a predicare sul LombardReport.com a piene mani e i sorrisetti compiaciuti sono arrivati numerosi … ecco il solito simpaticone di Tomasini che ne ha sparata un'altra delle sue … quel matto di Tomasini … già quel matto.

 

Poi la cacca l'hanno messa nel ventilatore ed ora hanno imbrattato tutto e tutti. E adesso sono scomparsi anche quei lettori che mandavano email piccati criticando che ?tomasini non scrive mai? ?ripete sempre le stesse cose? ?non dice quali titoli italiani comprare? e via andare.

 

E ora che volete che vi scriva ? Io non scrivo niente, ripeto quello che oggi scrive  Wolfgang Münchau sul Sole 24 Ore a pagina 15:

 

?Per affrontare la scarsa competitività l'Europa meridionale, Italia inclusa, avrebbe bisogno di una deflazione conclamata. In alcuni casi, prezzi e salari dovrebbero subire una riduzione del 30% per riallinearsi con i livelli dell'Europa settentrionale. Tuttavia la deflazione aumenterebbe il valore reale del debito. Sembra ragionevole pensare che i paesi periferici riescano ad affrontare il problema della competitività oppure quello del debito, ma di sicuro non tutti e due insieme, senza il ricorso alla svalutazione o all'insolvenza?.

 

Vi immaginate voi i sindacati italiani a proporgli una riduzione del salario del 30% ? Vi immaginate voi quand'anche i sindacati italiani accettassero una proposta lunare come questa un incremento del debito reale del 30% quando siamo già al 120% del debito del Pil ? Avete letto con attenzione la parte finale dell'asserzione del nostro Münchau: o la delfazione o il debito, svalutazione o insolvenza.

 

E quindi capirete perché abbiamo davanti un mercato che ha un andamento come questo:

 

 

 

Si fa davvero fatica sul mercato italiano a trovare qualche titolo di interesse, il pallore è di quelli che anticipa la morte. Non ha davvero senso ballare mentre la barca affonda. Il franco svizzero anticipa sempre le tragedie, sta quieto per anni e poi improvvisamente parte per la tangente … guardate cosa è successo nel corso del 2010 … il più grande breakout ribassista degli ultimi anni (segnalato dal nostro immarcescibile Virginio Frigieri che ha abilmente sfruttato questa situazione).

 

 

Ieri i mercati sono stati emblematici: sciacquone del Dax e soprattutto del nostro mercato ma impennata di Russell 2000 americano. E oggi si continua. Che vorrà mai dire ? Ci sono solo 3 titoli che meritano attenzione: Saipem Tenaris e Gefran. Ma andare a cercare l'ago nel pagliaio mentre il pagliaio brucia non è da noi. Questa settimana e le prossime vanno di scena le aste per i bond di Portogallo, Spagna, Irlanda, Grecia ed anche Italia. Magari il crack è semplicemente dietro l'angolo magari semplicemente sarà il momento decisivo per fare dell'Europa una unica entità con una vera politica fiscale comune. L'Europa si è sempre salvata in ultimis e soprattutto ha trovato nelle difficoltà la ragione per andare avanti e crescere più forte. Questa volta tutti i venti soffiano contro. Stiamo a vedere.

 

Assistiamo atterriti al grande dramma dei nostri tempi.

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