In pochi ci credevano, solo qualche mese addietro (me compreso), che potessimo arrivare sull'orlo del baratro ed invece così è accaduto, com'è stato possibile?
Partendo dall'inizio e semplificando le cose, tutto è nato da un eccesso di debito privato americano, supportato da una eccessiva politica dei tassi bassi ed a seguire dall'ingegneria finanziaria che ha spalmato in tutto il mondo i debiti privati americani spacciati per delle AAA.
A seguire gli stati si sono dovuti indebitare per sostenere banche e privati e così da un eccesso di debito privato si è arrivati ad un eccesso di debito pubblico, ma quando si arriva lì si è ahimè al termine della corsa.
In più aggiungo che nell'oramai lontano 2001 abbiamo avuto due svolte epocali: l'ingresso della Cina nel Wto e l'adozione dell'Euro in Europa.
La Cina ha cambiato per sempre il modello economico globale: chi è passato da una economia a crescita interna ad una trainata dall'export è riuscito a sopravvivere, tutti gli altri si sono indebitati per mantenere i precedenti tenori di vita ed oggi ne pagano le conseguenze.
Per quanta riguarda l'Euro, invece, solo oggi abbiamo capito che l'Euro sarebbe dovuto essere il punto di arrivo e non di partenza che doveva essere prima un'unificazione fiscale e poi monetaria.
Arrivando più vicini ai giorni nostri potremmo dire che tutto è nato dalle menzogne dei greci sullo stato dei loro conti pubblici e da lì la crisi si è allargata a macchia d'olio a tutti gli altri stati deboli della zona euro Italia ovviamente compresa. C'è da dire che la nostra classe politica si è davvero impegnata a fare il peggio del peggio: non è riuscita nemmeno a riconoscere la gravità dell'attuale situazione e ciò ovviamente ha incentivato la sfiducia sul nostro paese. Ad onore del vero dobbiamo anche riconoscere che il nostro debito pubblico è a questi livelli non da ieri ma da anni e quindi nessuno si può ritenere realmente assolto! Ricordo che fino agli anni ottanta i Debito/Pil era ancora al di sotto della fatidica soglia del 60%, ma a seguire la tendenza è stata solo ed unicamente al rialzo.
*
Debito pubblico italiano / PIL
Guardando la tendenza del nostro debito pubblico c'è quindi poco da sorridere e confrontandolo con gli altri paesi europei lo sconforto ovviamente ci assale.
debito pubblico e rating dei diversi stati
Osservando la tabella sopra riportata scopriamo che in Europa solo la Grecia ha un debito sul Gdp superiore al nostro e se analizziamo i Cds a 5 anni scopriamo che il rischio di default dell'Italia da qui a 5 anni è addirittura superiore a quello della Spagna e precisamente il 46%!
Come si arriva a questo valore è presto detto: si rapporta il cds a 5 anni al tasso di recovery rate stimato (in genere è il 40%) il tutto moltiplicato per gli anni. Scopriamo così che oggi il mercato dei Cds ipotizza una probabilità di default per l'Italia da qui a 5 anni del 46%!!!
Esplico meglio la formula:
Prob di Default = T*(S/(1-RR))
T= anni
S= Cds Spread
RR= Recovery rate
La domanda a questo punto è scontata: falliremo?
Premetto che dopo Lehman nulla è più scontato tuttavia credo che a questo punto il problema non sia più se un singolo paese della zona euro fallirà, ma se l'Euro fallirà. Visti gli errori politici fatti dai nostri super padroni tedeschi, la risposta non è purtroppo scontata.
Una cosa però è sicura, nemmeno la germania è così solida come sembra.
I dati sul debito/pil (ricordo i paletti inseriti rigidamente nel trattato di Maastricht e ovviamente favorevoli all'asse franco tedesco) sono sotto gli occhi di tutti ma pochi sanno che molte poste contabili sono fuori dal bilancio e quindi non compaiono in questo famoso rapporto.
Quantificare le poste fuori bilancio non è semplice e per questo si utilizzano delle stime e quindi bisogna prenderle in quanto tali, tuttavia il seguente grafico è molto educativo.
Totale passività in e fuori bilancio in % sul Pil. Fonte Societe Generale.
In questo grafico si può osservare il rapporto debito/pil ?ufficiale? dei vari stati e il rapporto debito/pil ufficiale più le passività future (tendenzialmente le pensioni) che sono in genere fuori bilancio. Il grafico è chiaro: nessuno è al riparo dalle tensioni finanziarie e se il sistema implode tutti ne pagheranno le conseguenze.
A questo punto siamo ad un bivio: o tanto male con la rottura della zona euro o la Merkel si mette il cuore in pace e lascia fare alla Bce quello che già stanno facendo la Fed e la Boe.
La palla ora è in mano hai tedeschi.
In God we trust.
Lorenzo Batacchi
lorenzobatacchi@inwind.it
<!—[endif]—>