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Piano Bar : Commodity sempre calde


Piano Bar  di Virginio Frigieri

Commodity sempre calde…

 

Riprenderà la corsa del petrolio?…

 

Sto scrivendo poco, me ne rendo conto, ma non ho molte idee che non abbia già ampiamente espresso nel passato, da tirare fuori dal cilindro. Lentamente la barca del ?capitalismo occidentale? affonda e va a picco sotto montagne di debito con cifre che si fa fatica persino a pronunciare e ad immaginare. Sono stato fra i primi a dire che questa crisi era strutturale e non avremmo visto la fine del tunnel, prima del 2015/2016, ammesso e non concesso che ci sia un lieto fine in questo storia; sto preparando una serie di articoli sull'argomento cibo… perchè negli ultimi mesi i prezzi sono saliti ovunque anche qua; noi ne risentiamo un po' meno grazie per ora al cambio euro-dollaro che rimane alto, ma negli USA, col dollaro ridotto a coriandoli dalle politiche della FED la situazione è meno allegra e quello che è successo in Tunisia ed Egitto, dove la spesa per alimentazione è ben oltre il 50% del reddito disponibile, potrebbe rapidamente estendersi ad altri paesi, dove l'incidenza è inferiore, se l'inflazione dovesse sfuggire di mano ai governi e partire al galoppo interessando paesi ad oggi impensabili, compreso gli stessi USA. Già tra una decina di anni la situazione potrebbe risultare molto più grave di oggi con ripercussioni tutt'altro che trascurabili sulle nostre abitudini e sul nostro stile di vita.

Se come sostengono certi ricercatori, la prossima grande crisi sarà la crisi alimentare non vorrei che mentre i cosi detti  ?buoni? si affannano a cercare di trovare soluzioni per sfamare una popolazione che tra meno di 40 anni secondo certe stime, dovrebbe superare i 9 miliardi di individui,  da qualche parte ci  fossero i così detti ?cattivi? che al contrario ricercano per trovare un sistema rapido per eliminare almeno 4 dei 6,5 miliardi di persone che popolano già il pianeta. So che a pensare male si fa peccato, ma come diceva il divino ?Giulio? a volte ci si azzecca, ed alla fine ho la strana sensazione che il vecchio Robert Thomas Malthus, sia stato messo in soffitta troppo in fretta e che sarà presto rispolverato e tirato nuovamente in ballo.

 

Inutile dire che ci siamo rimessi short su euro/dollaro e speriamo di portare a casa il famoso tozzo di pane da usare per portare ad abbattimento il prezzo di carico dei nostri amati metalli.

 

 

Mentre rimango distante dai titoli azionari, qualche commodity che manda segnali, che potrebbero surriscaldare l'estate che ci si apre davanti, c'è. In primo luogo un prezioso anomalo (nel senso che ha più impieghi industriali che altro) che seguo con interesse da alcuni anni e che in certi momenti ci ha regalato soddisfazione con i famosi ETF su metallo fisico, è il Palladio.

 

Dopo essersi riportato sopra la soglia psicologica degli 800$/oncia ha iniziato un pull_back che tornerà probabilmente a testare il triangolo che adesso dovrebbe fare da supporto. Nella successiva fase, se rimbalzerà di nuovo in alto, proveremo a dargli una prima schioppettata leggera posizionando lo stop sotto 750 ed una seconda più decisa al break_out  del massimo precedente segnato dalla linea rossa sottile. La speranza è di superare senza troppi inciampi l'area 850, e che si torni verso i massimi storici in area 1100$/on che risalgono ormai a dieci anni fa (2001).

Di Etf sul metallo fisico, su borsa italiana ne trovate uno normale non protetto da effetto cambio (Isin JE00B1VS3002)  ed uno di Deutsche Borse che ha la protezione dall'effetto cambio (Isin DE000A1EK3B8). Per cui ognuno potrà optare se prendersi un solo rischio a due.

 

Un'altra commodity che potrebbe tornare a surriscaldarsi, dato che l'Opec ha deciso di mantenere la produzione invariata è il petrolio. Se le stime dell'AIE che ha rivisto al rialzo di 300.000 barili al giorno la domanda di petrolio per le maggiori necessità di Cina, Giappone e Medio Oriente si riveleranno corrette, e i produttori di petrolio, non vorranno/potranno soddisfare questo incremento di domanda, potremmo vedere nuovi livelli record rispetto ai massimi di Aprile e Maggio nel corso del prossimo semestre.

 

Un'altra incognita la troviamo anche sul rame a seguito degli scioperi delle miniere cilene. La Codelco (l'impresa mineraria statale del paese) ha comunicato di non essere riuscita a fare nessun progresso nelle negoziazioni con il sindacato dei lavoratori e a causa degli scioperi, praticamente la quarta più grande miniera di rame opera a ranghi ridotti, raggiungendo a malapena il 40% della sua capacità produttiva. Inoltre le recenti elezioni in Perù dove si estrae l'8% dell'intera produzione di rame nel mondo, concluse con la vittoria della sinistra nazionalista, potrebbe portare in tempi rapidi ad una regolamentazione del settore minerario più rigida, simile a quanto avviene in Bolivia dove l'intera industria è stata nazionalizzata, e questo potrebbe portare ad una ulteriore spinta in alto dei prezzi.

 

 

 

Terremo d'occhio il livello di 450; ancora meglio sarebbe se prima del break-out  tornasse a testare la trend line..

 

Argento:

Prosegue il triangolo distributivo:

 

 

 

 

A rigor di logica, esauriti i tentativi di rimbalzo, dovrebbe fare un'altra gamba di ribasso che egoisticamente parlando non disprezzerei assolutamente dato che mi darebbe la possibilità di andare short con carta a difesa del fisico , e di incrementare la posizione fisica una volta che si percepisse un ragionevole ?fondo? del precipizio. Ma di questi tempi con la ripresa che arranca, la disoccupazione che non cala, i problemi dell'eurozona, è difficile poter fare stime attendibili, sopra tutto sui metalli preziosi che quando meno te l'aspetti, potrebbero re-ingranare la strada del rialzo  ed andare a spaccare tutto verso l'alto dalla parte opposta… per cui bisogna avere la pazienza di Giobbe, dargli un'occhiata ogni giorno, e cercare di cogliere il momento buono per fare qualcosa.

 

Alla prossima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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