Partiamo dal cuore del problema:
gli europei si sono finalmente resi conto che è finita un'era fatta di
certezze, di garanzie, di orari di lavoro prestabiliti, di diritti conclamati
alla salute, all'istruzione, alla sicurezza ? gli europei si sono resi conto
che miliardi di persone ambiscono a venire a vivere nelle loro terre perché
lasciano paesi devastati dalla guerra e dalla carestia e sono pronti a tutto ?
Gli europei si sono finalmente resi conto che se i cinesi aumentano il loro
tenore di vita inevitabilmente noi abbassiamo il nostro ? Ecco, rispondete a
queste domande e avrete finalmente la risposta al dramma economico e
finanziario che sta scuotendo il nostro continente. La risposta è no, nessuno
si è reso conto, soprattutto nei paesi periferici come l'Italia, che il mondo è
cambiato e dobbiamo essere pronti ad una sfida secolare per il nostro
benessere. E se l'Europa non l'ha capito lasciamo perdere l'Italia: mai come
negli ultimi mesi del governo Berlusconi e soprattutto ora con il governo Monti
lo spettacolo della politica italiana non è né indecente né asfissiante è
semplicemente al di sotto e di molto delle righe. Non abbiamo una classe
politica in grado di competere. Monti ha varato una manovra iniqua e senza capo
né coda tassando e vessando a raffica gli unici che poteva tassare ovvero
quelli che hanno beni al sole, i pensionati, i lavoratori dipendenti. La
manovra dello sviluppo è di là da venire e sicuramente non verrà passata dalla
classe politica a patto di annacquarla tanto da farla diventare inefficace.
Notai, commercialisti, avvocati, giornalisti, dirigenti della pubblica
amministrazione, magistrati, politici in servizio permanente effettivo non
abbandoneranno mai e poi mai la cadrega, piuttosto il Paese schianta ma loro non
mollano. Muoia Sansone con tutti i filistei. In queste condizioni non c'è
possibilità di salvezza.
Io sono un europeista convinto,
penso che l'Europa e l'euro abbiano evitato ed eviterebbero l'insorgenza di
guerra in Europa e per questa sola ragione ogni italiano ed ogni europeo abbia
l'obbligo di essere europeista. Purtroppo la realtà diverge dai sogni e mai
come ora gli europei appaiono diversi nella sostanza del loro carattere e della
loro storia. Il resto della storia è ancora da scrivere ma le premesse sono
nere, soprattutto in una unione monetaria nata male anzi peggio di quella
economica. Si dice che l'Europa nella difficoltà sa ritrovare la retta via, lo
auspichiamo ma realisticamente, ripeto realisticamente, vediamo le enormi
traversie che ci si parano davanti come insuperabili. Speriamo, ma con i piedi
facciamo i conti della serva e sappiamo che la battaglia è impari. Quando sei
senza speranza ti affidi ai miracoli e solo un miracolo può salvare l'Europa.
Dell'Italia si può solo dire una
cosa: nel mondo dell'impresa vince chi punta sull'export, nel mondo accademico
ha soddisfazione chi parte per università straniere, nel mondo della ricerca ha
successo chi abbandona l'Italia, e via di questo passo. Insomma, l'estero è l'ancora
di salvezza. Quando arrivi a questo punto ti chiedi cosa possa salvare questo
Paese e se l'unica risposta è quella che si può solo scappare allora sappiamo
che fine faremo.
Detto questo, come si suole fare
ad inizio anno, dobbiamo sottoporci alla liturgia delle previsioni. Le
previsioni per il 2012 sono orride per l'Italia perché e per la manovra che
abbiamo appena approvato e per il clima macro che si respira in Europa
(dicembre è il quinto mese in cui l'attività manifatturiera è in calo) fileremo
diritto diritto in recessione e ci
staremo per gran parte dell'anno. Non è questo sicuramente un ambiente macro
favorevole a delle riprese dei corsi azionari. E' vero che la Borsa anticipa l'economia
di 6 mesi circa ma se la Borsa anticipa il break up dell'Euro allora la regola
non vale più. Se scorrete il listino italiano l'unica cosa a cui pensate è che
possono tranquillamente chiuderlo per l'investitore italiano tra un divieto di
short e l'altro ormai non c'è veramente più niente da fare.
Le emissioni obbligazionarie di
Francia e Germania di questa settimana sono la cartina di tornasole di come la
montagna di debito che verrà emesso in Europa da qui a Pasqua sia il vero banco
di prova delle nostre economie. E i primi segnali di cedimento sulle recenti
emissioni italiane sono davvero preoccupanti. Il giocattolo è sul punto di
rompersi. Statisticamente il mese di gennaio è il mese con maggior volume di
emissioni ed i primi tre mesi sono il trimestre con il maggior volume di
emissioni. Ci sono davanti quasi 800 miliardi di emissioni nei 17 stati dell'unione
monetaria: un mare di debito sta arrivando sopra le spalle di investitori
terrorizzati.
Quindi per il 2012 le possibilità
saranno date dalle azioni americane e parzialmente da quelle europee, dai
derivati, dalle opzioni.
Pubblico qui sotto il grafico
dell'Indice Il Sole 24 Ore con barre trimestrali che dà bene il polso della
tragica situazione del nostro mercato:
L'unico settore oggi al rialzo è quello energetico /
petrolifero ed infatti se dovessi scegliere un titolo da (forse) comprare è
proprio TENARIS:
In conclusione: se l'Indice italiano non riparte e si
posiziona sopra l'ultimo massimo relativo navighiamo a vista. Abbiamo un
Sequential sul settimanale sul Ftse Mib ma onestamente non mi fiderei troppo. Il
focus debbono essere i titoli stranieri.