LE CARIATIDI DELL'IMPRENDITORIA ITALIANA E LE BANCHE LORO AMICHE


Salve direttore,

Le riscrivo

nel nuovo anno, con l'indice che

sta esattamente dove stava 1 mese fa a 14.700/14.800, come dite al

Lombard non è cambiato nulla, e l'indice

da ancora una volta ragione a voi, è sempre li.

Volevo

darle una mia personale interpretazione della situazione, nella speranza che

possa essere di riflessione per tutti. Una borsa che non ha saputo CREARE

VALORE, questa è la Borsa Italiana oggi, miliardi e miliardi di lire prima,

euro poi, che il sistema bancario e risparmiatori hanno buttato in progetti e

bolle speculative da dove non è nato nulla. Prima la bolla internet poi la

bolla immobiliare, in quello sono stati impiegati i capitali delle banche

Italiane, ma ha differenza degli Usa dove dalle bolle poi nascono delle aziende

e di conseguenza delle nuove economie, in Italia è rimasto ben poco dei

capitali impiegati.

Questo il

vero nocciolo della questione secondo me, in Usa dalle bolle speculative alla

fine nasce sempre qualcosa di buono, e quel buono spesso ripaga la nazione dei

restanti capitali bruciati nella speculazione stessa, è dalla bolla della new

economy che sono nati o si sono espansi i colossi Microsoft, Oracle, Citrix,

Apple, Google, aziende in grado di produrre PIL per il paese, di aggiungere

nuovo PIL all’esistente.

Questo è il

vero problema della borsa e del PIL dell'Italia, non cresciamo semplicemente perché ci mancano intere

voci di PIL il nostro sistema bancario è al collasso, semplicemente perché ha

buttato tonnellate di soldi a finanziare progetti fallimentari, fatti ad

imitazione di quelli americani ma poi portati avanti dalle caste e non dai

capaci.

Hanno

finanziato i soliti nomi, le cariatidi dell'imprenditoria Italiana e non le idee come invece hanno fatto in USA, i

fondatori delle più grosse aziende USA sembrano i nipoti degli AD delle nostre

principali quotate. Investire nei giovani non vuol dire solo riformare la

scuola, ma finanziare le idee. Questa cosa ha fatto si che scoppiata la seconda

bolla immobiliare, mentre gli USA si sono ritrovati che la precedente bolla

internet era diventata economia di paese e con il TARP sono riusciti a far

ripartire il tutto, noi ci siamo ritrovati quelli di sempre. Mi verrebbe da

dire che finita la benzina nel motore economico USA nel 2008, il buon Bernanke

ha messo nuova benzina nel serbatoio, ha stampato moneta, ed il motore

economico USA, che si era solo spento ma esisteva, piano piano è ripartito. Il

motorino di avviamento ha girato tra ottobre 2008 e marzo 2009, su quando

sembrava partire, giù quando sembrava spegnersi, ma poi alla fine il motore

economico USA è partito, e le borse di tutto il mondo sono andate al traino. Poi

però è scoppiato il problema dei debiti sovrani, ed allora i mercati sono

andati a vedere chi aveva un PIL sufficiente per risolvere il problema da solo,

e ci hanno beccati, si sono resi conto che il nostro PIL non andava bene, noi

eravamo quelli di sempre, ci erano scoppiate due bolle e da queste non avevamo

ricavato nulla, nessuna nuova economia di paese in grado di sostenere il PIL. Gli

indici dicono questo, il FTSE è semplicemente nel punto esatto da dove è

partito prima delle bolle internet ed immobiliare, 14.000 punti circa, le bolle

non si sono trasformate in economie di paese e l’indice ha scontato questa cosa, metteteci anche Parmalat,

Cirio, Alitalia ed il gioco è fatto. Diversamente SP500 sconta una bolla

immobiliare scoppiata ma una bolla internet diventata economia di paese ed in

forte espansione ed infatti sta a 1300 circa, certo anche in USA falliscono, ma

per uno che fallisce dieci si espandono, da noi è l’opposto. Gli Americani sono bravissimi nel creare le bolle,

ma su queste alla fine ci costruiscono le economie, CREANO VALORE, cosa che è

alla base della crescita di qualsiasi mercato finanziario nel mondo. Mi

dispiace dirlo ma noi non sappiamo creare valore, o meglio una parte del paese,

fatta di piccoli e medi imprenditori, il valore lo sa creare forse anche meglio

che gli USA, per nostra fortuna, altrimenti saremmo peggio della Grecia, ma l’altra parte fatta di grandi

capitali e grandi imprese no, li dominano le caste fatte di gente incompetente

che non sa fare un piano industriale, pensa solo ad arraffare e sfruttare il

momento. Purtroppo per noi con 1.900 mld di debito il PIL derivante dai piccoli

e medi imprenditori non è più sufficiente, sicuramente molti abbonati del Lombard

sono imprenditori come me, e come me tutti i giorni tirano il carretto, e non

ho nessun dubbio che siano bravissimi nel loro lavoro, ma le nostre aziende,

anche se vanno magari anche bene nonostante il momento, non sono più sufficienti

per creare il PIL necessario, e non è nemmeno giusto che dobbiamo essere noi a

tirare ed altri a mangiare solamente. Di tutto questo che ho detto sopra il

sistema bancario, dove migliaia di risparmiatori sono incastrati a prezzi

assurdi o meglio ai semplici prezzi di mercato è lo specchio. Che Unicredit sia

a 2,5 o 0,25 se usiamo le vecchie azioni, personalmente non mi sorprende

affatto ( meglio pessimisti che incastrati a prezzi assurdi ) per il momento

sta dove stava prima delle bolle internet ed immobiliare proprio a 0,25 circa,

in più c’è l’incognita di quanta

carta straccia non dichiarata abbia ancora in pancia e quanta leva abbia

usato e quanti stipendi abbia pagato indirettamente a gente come Ligresti.

Che sia

questo il minimo non ne ho idea, non sono un esperto di mercati finanziari, ho

seguito solo i consigli del direttore di stare lontano dalle banche e questo mi

basta. Il mio grande guadagno se mi guardo intorno è nel non avere subito

nessuna perdita, e di questo devo ringraziare il Lombard e gli innumerevoli

editoriali del direttore in primis e del Lombard in generale dove i giusti

consigli all’investitore

erano scritti molto bene. Ho preso Unicredit, perché è il tormentone del

momento, ma potrei prendere qualsiasi altra banca poco cambierebbe.

Ora è in

corso l'ennesimo aumento di

capitale tipico del sistema bancario italiano, il direttore ha postato un

bellissimo specchietto, dove fa vedere che il giochetto è sempre lo

stesso e mi permetto di aggiungere che fintanto che il sistema bancario non

cambierà il modo in cui scegliere chi finanziare, dopo un aumento di capitale

inevitabilmente a distanza di tempo ne servirà un altro e poi un altro ancora,

solo quando ci sarà la CREAZIONE DI VALORE questo processo si invertirà ed i

corsi azionari cambieranno direzione. Da Italiano spero solo che al di la delle

manovre e delle tante parole spese da politici e tecnici, qualcuno ai posti di

comando si renda conto di questa semplice cosa, se vogliamo che la nostra borsa

risalga in modo stabile, che torni il TORO, dobbiamo fare in modo che venga

CREATO VALORE dal sistema economico del paese e non solo una montagna di

chiacchiere e carta.

Per il

momento siamo a 14.800 se le cose si sistemeranno, con una liquidità intatta e

nessuna perdita, di tempo per comprare ne avrò, se non si sistemeranno e

scenderemo ancora resterò alla finestra, esattamente come sta facendo il

Lombard. Nel frattempo godiamoci il portafoglio internazionale del Lombard,

dove c’è solo l’imbarazzo della

scelta su dove guadagnare.

Luca Mambretti

(articolo di Sandro Mancini)

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