La scorsa settimana avevamo avviato il discorso teorico in materia di Equity Protection Certificates (EPC), fermandoci ad un certo punto per non appesantire troppo il discorso. Oggi vediamo le caratteristiche che incidono sul prezzo di un EPC.
Più di ogni altra cosa è il prezzo del sottostante a determinare il valore di mercato di un Equity Protection, il cui acquisto implica aspettative rialziste sull'azione, indice o fondo sottostante. Il prezzo di mercato degli Equity Protection si modifica continuamente anche in seguito della variazione di alcuni parametri generalmente osservabili sui mercati finanziari. Tali parametri hanno effetto su uno o entrambi gli elementi di cui si compone il prezzo degli Equity Protection: il valore intrinseco ed il valore del tempo.
Il valore intrinseco è sempre pari alla somma del valore scontato della protezione (con riferimento alla vita residua dell'Equity Protection ed utilizzando il corrispondente tasso di interesse) più il valore corrente della partecipazione al rialzo, rapportate al multiplo. Se il sottostante è espresso in una valuta diversa dall'Euro questo importo deve essere convertito in Euro;
il valore del tempo è il sovrapprezzo rispetto al valore intrinseco e rappresenta la possibilità di poter partecipare ad un futuro rialzo dell'azione, dell'indice o del fondo sottostante. L'entità di questa componente dipende da fattori di mercato quali i tassi di interesse, la vita residua dell'Equity Protection, il rendimento atteso del sottostante (i dividendi) e la volatilità attesa.
Vediamo in quale modo ciascuno dei fattori di mercato influenza il valore intrinseco ed il valore del tempo, quindi il prezzo dell'Equity Protection. Il valore corrente della partecipazione al rialzo dipende dal prezzo del sottostante e dal livello di partecipazione. A parità di condizioni, un aumento del prezzo del sottostante al di sopra della protezione comporta un aumento del valore intrinseco e quindi del prezzo. E' importante ricordare che la partecipazione al rialzo assume valori positivi, quindi si attiva, solo quando il sottostante assume valori superiori alla protezione. Sebbene in misura contenuta, il tasso di interesse influenza sia il valore intrinseco dell'Equity Protection (a parità di condizioni, all'aumentare del tasso di interesse, diminuisce il valore intrinseco) sia il valore del tempo dell'Equity Protection. Sempre a parità di tutte le altre condizioni, un aumento del tasso di interesse comporta un aumento del valore del tempo. I due effetti tendono pertanto a compensarsi. L'importo dei dividendi attesi entro la data di scadenza dell'Equity Protection è considerato nel prezzo dello strumento di cui influenza il valore del tempo. A parità di condizioni, un aumento del dividendo atteso comporta una diminuzione del valore del tempo e quindi del prezzo. E' importante osservare che lo stacco del dividendo dall'azione o dall'indice sottostante ha un impatto neutrale sul prezzo di un Equity Protection se il prezzo dell'azione ex-dividendo diminuisce esattamente di un importo pari al dividendo atteso. La volatilità attesa del sottostante è un numero percentuale che esprime la variabilità che ci si aspetta dal prezzo del sottostante durante la vita dell'Equity Protection. La misura della volatilità che ha effetto sul valore del tempo di un Equity Protection è quella attesa nel periodo che intercorre tra la data corrente e la sua scadenza. A parità di tutte le altre condizioni, un aumento della volatilità attesa dell'azione, dell'indice o del fondo sottostante comporta un aumento del valore del tempo e quindi del prezzo. E' importante considerare che la volatilità non fornisce alcuna indicazione circa la direzione in cui il prezzo del sottostante varierà in futuro. Il trascorrere del tempo, quindi la vita residua dello strumento, non influenza sensibilmente il prezzo dell'Equity Protection. Per questo motivo, gli Equity Protection possono essere considerati strumenti d'investimento di medio termine.
L'influenza del tasso di cambio Tutti gli Equity Protection sono negoziati e rimborsati alla scadenza in Euro. A parità di tutte le altre condizioni, un apprezzamento della divisa estera nei confronti del'Euro comporta un aumento del prezzo dell'Equity Protection o del sul valore di rimborso.
Un esempio per fissare i concetti
Consideriamo un Equity Protection su Telecom Italia, con protezione EUR 2, partecipazione 50%, multiplo 1 e durata 12 mesi, acquistato ad un prezzo pari a EUR 2,05, con Telecom Italia che quota a EUR 2 sul mercato. La perdita massima potenziale associata all'investimento è EUR 0,05 (prezzo di acquisto ? protezione), pari al 2,4% del capitale investito. Vediamo cosa accade nei 2 possibili scenari a scadenza:
Scenario 1 ?solo protezione?: supponiamo che a scadenza Telecom Italia quoti al di sotto della protezione, poniamo ad un livello pari a EUR 1,5. Il valore di rimborso è quindi pari alla protezione, rapportata al multiplo ed al tasso di cambio, ossia EUR 2. Valore di Rimborso = (Protezione x Multiplo) / Tasso di cambio = ( 2 × 1) / 1 = EUR 2
L'azione sottostante ha registrato una performance negativa pari a -25%, mentre l'Equity Protection ha limitato la perdita (lorda) al -2,4% (la perdita massima possibile, nota fin dal momento dell'investimento).
Scenario 2 ?protezione + partecipazione?: supponiamo che a scadenza il prezzo di riferimento di Telecom Italia sia superiore alla protezione, ad esempio pari a EUR 2,5. Il valore di rimborso è pari alla protezione ed inoltre alla prestabilita partecipazione al rialzo del sottostante, in misura del 50%, entrambe rapportate al multiplo ed al tasso di cambio. Valore di Rimborso = (Protezione + Partecipazione al rialzo) x Multiplo / Tasso di cambio = {[ 2 + 50% x (2,5 ? 2)] x 1} / 1 = EUR 2,25 L'azione sottostante ha registrato una performance positiva pari a +25%, mentre l'Equity Protection ha conseguito una performance positiva pari a +9,76% (lordo).
Il prezzo della protezione del capitale è dunque rappresentato da una partecipazione parziale ai rialzi del sottostante.