Un lettore mi ha chiesto un commento sui cicli di mercato ed economici (quanto durano etc. etc.) sottoponendomi un malloppo di slides di Francesco Caruso, ex commentatore dell'Ago di Lugano della storica RCF di Lugano ed oggi consigliere delegato di UBI Gestioni Fiduciarie sim.
Io sono oggi un estimatore di Francesco Caruso che, lavato il suo passato di Elliottiano di ferro, spesso dà delle prospettive uniche e degli inside veramente illuminanti, oltre a fare sfoggio di una cultura tecnica davvero vasta.
Secondo Caruso siamo, mi sembra di capire, al top di un movimento rialzista e quindi lui rispetto a me chiama un ciclo di borsa ed economico più corto.
Sostanzialmente comunque entrambi ci posizioniamo nella stessa maniera sulla curva del ciclo:
1. tassi di interesse in aumento
2. commodity al rialzo
3. bond al ribasso
4. equity al rialzo
Lui come ex elliottiano ha la caratteristica di chiamare i massimi ed i minimi (spesso azzeccandoci tra l'altro), io come umile e pedissequo analista ho il vizio di fare il becchino, ovvero prima il mercato muore, leggi "mi dà un segnale tecnico che è morto", poi io lo seppellisco, leggi "scrivo che il rialzo è finito, come nel maggio 2007". Quindi è normale che Caruso arrivi prima di me e io arrivi dopo, lui prende maggior gloria a prevedere io ne prendo meno a fare il beccamorto.
Due diversi stili per un medesimo risultato.