Chiudiamo il rubinetto degli acquisti. Il nostro portafoglio ormai è vuoto ed è segno dei tempi, che non sono molto buoni. Questa frase mi costa almeno 20 abbonamenti ma meglio fare bene con pochi lettori che male con tanti.
La Grecia sta saltando per aria, io mi aspetto che molli entro l'estate. E da lì sapremo anche del nostro futuro. Il problema della Grecia è esattamente quello dell'Italia. Non fatevi ingannare quando vi parlano del debito. Il debito è un problema secondario. Non fatevi ingannare quando vi dicono che i greci, come noi italiani, sono tradizionalmente ladri e quindi truccano la contabilità. Anche questo è un problema secondario. Il vero problema è che la Grecia non è competitiva, campa di turismo che è un settore a bassa produttività e di un po' di cantieristica. Il resto è nulla. Il problema della Grecia sono i greci. E i greci una faccia un popolo con noi italiani, occhio !
Il problema della Grecia è che non lavora, non è competitiva, non esporta. Se una famiglia ha accumulato un grosso debito finché porta a casa 7 stipendi consistenti non è un problema ripagarlo. A parità di debito il problema nasce quando la metà della famiglia è disoccupata e l'altra metà in mobilità. La stessa cosa è per la Grecia e per l'Italia. Non è il problema il debito, che pur è mostruoso, ma il problema è che il paese non è competitivo, bisognerebbe svalutare di almeno il 50% ma siamo nell'unione monetaria e l'euro non si tocca. Per carità, l'euro è un bene e non un male. Per carità, è vero che l'europa procede sempre a piccoli passi e nelle tragedie trova la forza per irrobustirsi. E quindi da questa crisi nascerà forse una politica fiscale comune. Ma il succo non cambia: l'Italia non è competitiva.
Fate un ragionamento: dopo questa grande crisi chi ancora gode di un certo tenore di vita, chi è spensierato, chi non ha intaccato il suo potere di spesa, a parte notai avvocati commercialisti medici e beccamorti, è chi lavora con l'estero, chi esporta, chi va lui stesso all'estero come tecnico specializzato. Chi è rimasto dentro l'Italia piange miseria.
Mai come oggi la differenza tra il benessere e la miseria è data dal fatto di avere a che fare con l'estero. Se in un modo qualsiasi hai a che fare con l'estero sei salvo. Se la tua azienda è focalizzata sull'Italia sei morto.
Guardiamo quindi con grande paura quella che sarà la sorte dei greci, perché dopo di loro andremo noi.