Certificates: quando le cose non vanno per il verso giusto


Tempo addietro abbiamo affrontato il discorso teorico sui bonus certificates. Il primo articolo risale al 21 giugno scorso e lo trovate qui.

 

Ricordiamo che i Bonus Certificates Unicredit permettono di investire al rialzo su vari sottostanti restituendo una performance positiva e potenzialmente superiore a quella del sottostante stesso a patto che non venga toccata o oltrepassata (al ribasso) una barriera disattivante del bonus. In caso la barriera venga toccata lo strumento diventa in tutto e per tutto un Benchmark, dunque replica la performance del sottostante, nel bene e nel male.

 

Il Bonus può anche essere caratterizzato da un cap, ossia un tetto al massimo profitto potenziale.

 

Allo stato attuale vi sono 22 bonus certificates quotati, 7 standard e 15 con un cap.

 

Di questi, 12 sono stati colpiti dalla crisi dei mercati delle ultime settimane, andando a raggiungere le rispettive barriere disattivanti per il bonus.

 

Sono stati colpiti i bonus su: Enel, Eni, Generali, Intesa, STM, Ubi, Allianz, l'indice Eursotoxx Bank (oggetto del nostro articolo del 5 luglio scorso, che trovate qui), l'indice Eurostoxx Utilities, l'indice Eurostoxx50 (sul quale sono però quotati più strumenti, e su non tutti sono stati raggiunti i livelli di barriera), e l'indice FTSE Mib (due prodotti con bonus disattivati su quattro quotati).

 

Resistono invece ancora i bonus quotati su: Fiat, Telecom Italia, un paniere di azioni estere, l'indice Oil & Gas, l'indice Eurostoxx Telecommunications, l'indice Eurostoxx50 (un bonus certificates standard e due cap), l'indice FTSE Mib (i rimanenti due prodotti su quattro).

 

Un fattore importante non va comunque dimenticato: anche quando un bonus certificate raggiunge il proprio livello di barriera ciò non implica una perdita di denaro per il suo possessore a scadenza.  Ciò che si verifica infatti è la perdita del bonus, ma in simili situazioni lo strumento smette di quotare a premio e comincia a comportarsi come un ETF, replicando quindi senza differenze rilevanti il valore del sottostante.  Può quindi darsi che entro la scadenza l'investimento possa quantomento ritornare al valore di entrata, o recuperare in buona misura la perdita potenziale, o anche, infine, produrre un utile.

 

In linea generale, se ci si aspetta che il mercato dopo una tempesta possa aver trovato una base di appoggio può non essere una scelta sbagliata andare a selezionare gli eventuali certificates di tipo Bonus che quotino a prezzi fortemente sotto 100, così da avere allo stesso tempo sia una possibilità marginale di ottenere un profitto anche in caso di ulteriori ribassi, che soprattutto prospettive di lauti profitti in caso di stabilità o rialzo del mercato.

(articolo di Sandro Mancini)

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