CATASTROFE


Si è una catastrofe, oggi ho preso fuori dalla cantina le mie maschere antigas e ne ho verificato la efficacia insieme ai kit NBC (materiale russo – israeliano, gli israeliani insieme ai russi sono gli unici a produrre maschere antigas per i bambini). Sarà … un problema psicologico ma io sono pronto: plan the work work out the plan.

 

Sarà una catastrofe non tanto per i danni immediati alla popolazione e al Giappone ma  un danno perché inserisce un aspetto emozionale, peraltro giustificatissimo, in una problematica che è più grande di quella del disastro di Fukushima. Io non sono per il nucleare come non sono per le rinnovabili, cerco di ragionare con la mia testa. Ed osservo che chi costruisce una centrale nucleare sulla falda sismica è un imbecille. Così come è un imbecille chi condanna la cultura del risparmio energetico e delle rinnovabili annullando de facto, come ha fatto il nostro governo, gli incentivi economici alla produzione di energia elettrica da parte dei cittadini anche con progetti di ridotte dimensioni.

 

Recentemente ho avuto modo di ristrutturare la mia abitazione e con terrore ho verificato quanto spreco sia connesso al fatto semplicemente che non ci preoccupiamo di risparmiare energia: ad esempio viaggiando in treno invece che in macchina, ad esempio acquistando caldaie da riscaldamento di nuova generazione, installando cronotermostrati e valvole termostatiche, lampadine a risparmio energetico a basso voltaggio. E semplicemente spegnendo la luce o azionando la lavatrice e la asciugatrice di notte. Oppure unificando i contatori di una casa abitata da una unica famiglia (facevo i conti proprio ieri e ho calcolato un risparmio di quasi 350 euro annui semplicemente togliendo 3 contatori).

 

Questo dramma rinnova quello ci Cernobyl e soprattutto ci mette di fronte brutalmente ad un dramma che non risolveremo: crescita sana senza rischi oppure crescita veloce e folle contaminata. Il film non finisce qui con il Giappone. Continuerà con il nostro no al nucleare ma le centrali nucleari francesi opportunamente posizionate a 10 km dalla nostra frontiera e con il resto delle assurdità del settore energetico.

 

Ma questo dramma è una catastrofe soprattutto economica perché taglia le gambe ad un Toro che era veramente scalpitante. La Borsa anticipa il futuro e tutti hanno capito che gli effetti di questa catastrofe, che sono incerti per definizione nel quantum, sono sicuramente certi nell'an e quindi non è vero niente di quello che ci eravamo raccontati fino a ieri.

 

E tanto peggio per i mercati ormai periferici sulla scena mondiale come l'Italia: il nostro indice oggi è sprofondato di nuovo al centro della congestione, come se un magnete lo riportasse sempre dentro le sabbie mobili della opacità.

 

Siamo di nuovo di fronte al nostro futuro, ma non preoccupatevi, siamo talmente "congestionati" noi italiani che non sapremo nemmeno impostare un bel ribasso.

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