ARMI PESANTI IN CAMPO


Il 2011 sarà ricordato (spero) come l'anno nel quale la zona euro è arrivata ad un passo dall'implosione. Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto faccio presente che quest'anno abbiamo cancellato tutto il sacro Graal che ci è stato insegnato a scuola: la tranquillità dei titoli di stato non esiste più e gli Stati Uniti non sono più il debitore più sicuro al mondo (tripla AAA ridotta a AA+ ad agosto).

Come siamo arrivati a questo punto? Semplificando le cose si può dire che da una grave crisi finanziaria privata si è arrivati ad una crisi finanziari degli stati e quando si arriva lì vuole dire che le carte da giocare sono oramai poche. Quando si ha una crisi dei debiti pubblici, infatti, è la politica che deve scendere in campo e fare capire che ci saranno sì lacrime e sangue per tutti, ma non si arriverà al default di nessuno.

Quest'estate i politici cosa hanno fatto? Hanno fatto il massimo del peggio e mi riferisco non solo a quelli italiani ma a tutti o quasi a livello mondiale, ricordo un paio di date importanti: 25 luglio Widmann (Bundesbank) ?rischi ingenti per Berlino da aiuti a Piigs?, 5 settembre Merkel? Italia come Grecia?, 9 settembre Stark (Bce) si dimette dal board (ricordo che Ciampi in un meeting pre creazione dell'euro non gli diede la mano… ).

Fino a venerdì 23 settembre il peggio sembrava quindi inevitabile, ma poi finalmente qualcuno ha capito che se salta l'Europa è una tragedia per tutti e da lì le cose sembrano essere cambiate significativamente. Cosa è successo? In realtà ancora niente di veramente serio ma nel mercato è cambiata la percezione sull'impegno delle varie autorità  mondiali (Fmi, Bce, Fed, Germania): sembra che siano allo studio vari piani finalmente condivisi a livello mondiale per salvare gli stati europei. La politica sembra aver capito che se la barca affonda affondano anche quelli della prima classe.

Cosa faranno davvero le autorità mondiali è ancora da vedere, tuttavia già l'ipotesi di accordarsi per un super ammontare per il fondo salva stati (Efsf) è un chiaro segnale che oramai le armi pesanti stanno per essere messe sul campo ed in questi casi meglio non essere corti.

E' quindi arrivato il momento di comprare? Purtroppo la risposta è relativa al rischio rendimento di ogni singola persona, quello che è certo è che se non pensiamo che la Merkel davvero farà qualcosa di impopolare allora tanto vale rimanere corti.

Per gli amanti dei grafici segnalo che la scorsa settimana si è configurato un Buy Sequential sul FtseMib settimanale e che lo stesso indice pare abbia disegnato due figure di inversione almeno di breve periodo… che l'analisi tecnica possa anticipare la politica?

(articolo di Sandro Mancini)

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