ARGENTO:stracciata anche quota $ 40


E così anche quota $ 40 per oncia è stata  superata per l'argento. "Quotazioni record" segnalano i dotti giornali finanziari. Frottole. I 50 dollari segnati nel 1980 in occasione della scalata dei fratelli Hunt corrispondono a oltre 125 dollari odierni per la svalutazione monetaria. Quindi siamo ben lontani dai record.

E l'oro a 1460 dollari ? Nuovo record ? Frottole(parziali). Formalmente sì,ma tenendo conto del mutato potere d'acquisto del dollaro gli 860 dollari per oncia aurea del 1980 corrispondono a oltre $ 2300 odierni.Quindi siamo ben lontani dai massimi VERI.Ma i titoli dei giornali non lo ricordano…

 

Gli occhi di tutti sono sull'argento.Gli amici del lombardreport.com gongolano dato che da un decennio ne parliamo ( ricordate Coer d'Alene etc.)entusiasticamente insieme a oro e palladio. Il portafoglio  "core" ha la sua componente di PHAG vista la pratica impossibilita' di acquistare argento in Italia senza essere gravati dall'IVA al 20%.A meno di seguire i saggi consigli di Virginio Frigieri che di comune accordo sponsorizza sul lombardreport.com  da tanti anni questo investimento.Non abbiamo  invece  purtroppo piu' argento nel portafoglio  di trading,ironicamente eliminato  disciplinatamente con lo stop-profit dopo una bella cavalcata.

 

Molti ci  chiedonjo se devono liquidare anche la componente "core" dell'argento visto che le quotazioni sono quadruplicate in un triennio.Mentre evitiamo nuovi acquisti per gli ovvii rischi derivanti dall'ipercomprato non consigliamo liquidazioni della componente "core",Gli strappi rialzisti,parabolici,che caratterizzano la fine di un rialzo non ci sono ancora.Quegli strappi che hanno portato nel 1977/1980 da 6 a 50 dollari l'oncia d'argento. Quegli strappi che hanno caratterizzato il rialzo del Nasdaq nel 2000 o della bolla immobiliare nel 2005/2006.

 

L'argento è la preda preferita della speculazione-quando parte-in quanto il  mercato è limitato.

 

Il mercato dell'argento è piccolo.L'intero argento posseduto dagli ETF nel mondo,a 40 dollari per oncia,non tocca i 23 miliardi di dollari.Meno di un terzo della quotazione di Mc Donald-ricordava due giorni fa Jeff Clark.poco piu' del 10% della quotazione di General Electric… E lo stesso Jeff Clark ricordava che tutte le societa' argentifere capitalizzano 73 miliardi di dollari. Quelle farmaceutice 213 volte di piu'. Quelle aurifere 19 volte di piu'.

 

Ma siamo davanti ad una bolla? La bolla avviene quando TUTTI gli investitori hanno i titoli del settore.Ricordate il Nasdaq nel 2000 ? Andate in giro e chiedete quanti investitori hanno puntato sull'argento nello scorso decennio.Statisticamente siamo a percentuali da prefisso telefonico. Quindi ci sono le premesse per un proseguimento del rialzo.Naturalmente con  l'utilizzo del solito trailing stop loss  attorno a 34 dollari. Lasciamo volutamente una maxi-percentuale del 15%(invece del solito 7%) per evitare di chiudere anticipatamente l'avventura e far la fine  dell'argento e del palladio posseduti nel portafoglio di trading.Notiamo pero' che purtroppo da qualche settimana parecchi giornali finanziari hanno iniziato a parlare di questo metallo passato in un decennio da 4 a 40 dollari per oncia con il loro assordante silenzio.Scaramanticamente-come sapete-è un brutto segno….

 

Per il palladio l'uscita  dal portafoglio "trading"è avvenuta a prezzi ancora superiori a quelli attuali. Quindi è risultata azzeccata.Solo l'argento e pochi mercati sono infatti sui massimi. Sui giornali finanziari leggete di nuovi massimi annuali a Wall Street.Ma sono FROTTOLE. Il rialzo del 5% di Wall Street è fagocitato per noi europei dal crac del 6% del dollaro.In pratica l'indice non ha dato(finora) niente.Stessa cosa anche per l'oro.PHAU non ha piu' rivisto il massimo di 105,anche se non dista di molto. Il crac del dollaro ha colpito anche qui. Se avete investito a NY non fermatevi a vedere l'ascesa eventuale delle quotazioni dei vostri titoli in dollari. Calcolate il risultato in euro.Sara' meno positivo.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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