Ancora poche nuove, ma intanto...


… approfitto di questo ozio 'forzato' per fare un nuovo articolo formativo, che penso vi interesserà.

 

Venerdì scorso ho partecipato a un seminario gratuito sulle opzioni, tenuto da un noto operatore del settore.  Non faccio nomi perchè oggi voglio criticare fermamente quell'intervento e non mi piace fare nomi quando devo criticare, se il mio interlocutore non può ribattere… 

 

alcuni di voi erano presenti (è stato un piacere tra l'altro potervi conoscere personalmente, anche se non abbiamo avuto molto tempo per fare più di due chiacchiere) e presumo che il contenuto della presentazione (soprattutto quella pomeridiana) abbia solleticato il vostro interesse, come del resto il mio.

 

in tutta franchezza ho dovuto meditare un po' per scoprire dove la strategia pesentata facesse acqua, ma in effetti di acqua ne fa, e non poca…

 

per chi non era presente, un breve riassunto.

 

si è parlato di ratio backspreads, ossia delle strategie che finora vi ho fatto fare anche io.  non sorprende la cosa, visto che si tratta di una strategia ottima praticamente sempre e in qualsiasi mercato, a patto però di sapere come gestirla nei momentacci, o quando abbandonarla se proprio le cose vanno male…

 

il concetto è quello di mettersi in credit spread molto largo, con un numero di coperture molto superiore alle posizioni a rischio per neutralizzare il delta della posizione rischiosa ed essere protetti da un evento improvviso molto sfavorevole (ad esempio lo tsunami giapponese).

 

un dato interessante emerso durante il seminario di venerdì è che il rapporto ottimale di copertura sarebbe 6 a 1, ossia bisognerebbe avere 6 acquisti per coprire il rischio (in termini di delta) di una vendita.

 

anche qui a dire il vero ho qualche remora in effetti, ma devo prima fare due conti con un po' di calma e attenzione, poi vi dirò se effettivamente la regola esiste e sia quella, perchè non ne sono convinto.  si è anche parlato di una formula matematica che dimostrerebbe la bontà di questo rapporto 'ottimale'.

 

personalmente penso che il rapporto ottimale di copertura lo decida la distanza che chi investe decide di tenere tra vendite e acquisti, la quale a sua volta dipende dal rischio che si intende assumere nel vertice della piramide di perdita che si forma con la strategia… ma siccome non ho ancora sottoposto a verifica empirica questa idea, per ora prendiamo per buono il risultato che ci è stato riferito.

 

tempo al tempo comunque e intanto vediamo l'altra parte del discorso, quella che effettivamente ha solleticato le nostre fantasie…

 

mettiamoci sul lato put e facciamo un esempio pratico.

 

supponiamo che l'Eurostoxx sui valori attuali stia formando una base di risalita, e che quindi noi possiamo pensare che non si andrà sotto i 2750 punti.

 

potremmo puntare su questo scenario vendendo 2 put 2750 e comprando un certo numero di put con strike inferiore.  seguiamo il rapporto ottimale e ragioniamo quindi in tali termini.  l'idea del rapporto ottimale è applicare una copertura 6 a 1 sul primo pezzo venduto, tarando lo strike in modo da pareggiare il bilancio tra spese e incassi.  Se quindi la put 2750 scadenza giugno vale 27 punti, allora 27/6 fa 3,5, il che ci porta (con una piccola approssimazione) alla put 2500.  Quindi vendo una put 2750 e compro 6 put 2500 a copertura. 

 

Così facendo ho azzerato il delta della posizione, sono protetto da un crollo violento delle quotazioni…. però non incasso nulla! quindi devo vendere almeno un'altra put 2750, che quindi mi da il pane che cerco di guadagnarmi.

 

Il massimo profitto quindi è 27 punti, perchè ne ho incassati 54 da due vendite ma ne ho spesi 27 da 6 acquisti di copertura.

 

Primo problema: il delta è neutralizzato (tra l'altro non completamente) solo oggi…. in effetti al passare del tempo, e a parità di tutte le altre condizioni, le put 2750 si svalutano e io guadagno denaro, ma se il sottostante mi da poi violentemente contro un qualsiasi giorno successivo (più tardi è, peggio è) le 6 put 2500 perdono di efficacia, tanto più quanto più tempo è passato…. quindi man mano che il tempo passa io dovrei comunque incrementare le mie protezioni, altrimenti il delta non è più neutralizzato…

 

In effetti il grafico del payoff della posizione globale presentato venerdì mostrava una curva al momento presente praticamente sempre positiva (o comunque poco negativa in un piccolo range di prezzo immediatamente a sinistra degli strike venduti); ma appunto di curva al momento presente si trattava, ossia di una curva che ogni giorno che passa si sposta sempre di più verso il payoff a scadenza (fino a convergere ad esso), che è la consueta piramide rovesciata che mostra come a fronte di un potenziale di profitto di 270 euro (come da dati soprastanti) si sopporti un rischio massimo a scadenza pari a:

 

(2500-2750)*2*10+27*2*10-3,5*6*10 = -4730?

 

perchè questo risultato? perchè da 2750 punti, che è lo strike venduto, a 2500, che è lo strike oltre il quale si attiva il paracadute, si hanno 250 punti di perdita per due opzioni, cioè 5000 euro, a cui va sottratto il premio incassato, 540 euro, e sommato il premio speso per il paracadute, cioè 270 euro.   e si arriva ai 4730 euro di cui sopra.

 

e qui salta (ma il condizionale sarebbe più appropriato) fuori il coniglio dal cilindro: perchè, invece di partire con due put vendute, non parto con due put sintetiche vendute?

 

qui bisogna aprire una piccola parentesi.  qualsiasi strumento quotato può essere replicato con semplici combinazioni di altri strumenti.  se devo replicare un futures Eurostoxx lungo, per esempio, posso comprare una call atm e vendere una put atm e il payoff risultante sarà pressoché identico a quello del futures lungo.

 

Se quindi ho un long futures e vendo allo scoperto una call, allora ho praticamente generato una short put sintetica:

 

(long futures) + short call = (long call + short put) + short call

 

la long call e la short call si elidono a vicenda e resta solo la short put.  quindi ho costruito in casa una short put usando strumenti diversi.

 

torniamo quindi all'esempio e diciamo che invece di vendere allo scoperto due put 2750 potremmo comprare due futures e vendere due call 2750… (e qui si è creata una certa confusione espositiva, perchè si parlava di un solo futures comprato e una sola call venduta… ma andiamo avanti…)

 

così facendo, se il sottostante scende, con la 'vecchia' strategia io devo rollare in perdita le put vendute, mentre con la variante 'sintetica' io ogni volta che il sottostante scende un po' chiudo le call vendute, in profitto ovviamente, e le rollo verso il basso, riducendo la distanza con il paracadute.

 

è fantastico no? se il sottostante sale io guadagno senza più far nulla, se il sottostante scende allora rollo in profitto le call e incasso ancora un nuovo premio ad ogni rollata…..

 

purtroppo non è così! ogni volta che rollo, rollo delle call che si stanno svalutando in ragione del loro delta (sicuramente molto minore di 1), mentre ho due futures comprati che si svalutano in ragione di 10? per ogni punto…

 

Se considerate che le call vendute sono circa at the money, partono con un delta di circa 0,50, il che significa che nelle prime fasi di discesa del sottostante perdono (quindi io li guadagno, perchè le ho vendute) 5 euro per ogni punto di discesa, ma ho due futures comprati che perdono (e io con loro) 10 euro per ogni punto di discesa!  Più si va avanti poi, più il delta delle call vendute cala, quindi cala il loro deprezzamento, cioè il mio profitto, mentre la perdita sui futures rimane costante a 10? per singolo punto…

 

a me non sembra più così buono questo 'giochino'…. a voi?

 

Io capisco che con la strategia 'standard' la rollata ogni volta è una seccatura, perchè si rolla in perdita e si spera di rifarsi poi alla scadenza; ma con la variante sintetica il discorso non cambia: si rolla in profitto per poi restituire tutto con gli interessi alla scadenza…

 

se una posizione è sbagliata è sbagliata! non ci sono accrocchi per farla diventare giusta….

 

non ci sono scorciatoie: il backspread, checché se ne dica, è una strategia direzionale; se il sottostante non va dalla parte giusta bisogna correre ai ripari e non vi è alcuna certezza di guadagnare, né nell'immediato né tantomeno a scadenza…

 

in buona sostanza, e parlare così non mi piace ma è quello che penso, è stato montato un castello di carte un po' complesso (sono pronto a scommettere che il 95% della platea non ha capito davvero la strategia presentata) per stupire con effetti speciali, senza però un fondamento concreto…

 

immagino avrete mille dubbi, non esitate a scrivermi in mail o su skype se avete bisogno di chiarimenti

 

buona giornata e buona settimana a tutti

 

Domenico

(articolo di Sandro Mancini)

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