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Eurozona: tassi di disoccupazione in rialzo


In ottobre il tasso di disoccupazione dell'area euro è salto attestandosi al 11.7% peggiorando rispetto al dato di settembre di 0,1 punti percentuali (dato precedente 11.6%).
A livello di singole economie, si nota un aumento del tasso di disoccupazione in Spagna, che passa dal 25,8% registrato a settembre al 26.2% di ottobre e in Italia che passa dal 10,8% al 11.1%,

Si mantiene costante il tasso in Germania, a 5.4%, e in Francia, a 10.7%.
Le prospettive di crescita economica piuttosto debole per il 2013 continuano a pesare sulle aspettative di impiego delle imprese, con ripercussioni negative sul mercato del lavoro e in particolare sul tasso di disoccupazione.

Ci aspettiamo quindi che il tasso aumenti anche nel corso del prossimo anno, toccando il massimo di 12.3% a metà 2013.

Merita un approfondimento il discorso sull'andamento occupazionale in Italia.
Per quanto concerne il dato italiano la situazione è in netto peggioramento. L'Istat ha reso noto che ad ottobre il tasso di disoccupazione ha raggiunto quota 11,1%, con un rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre. Il dato assume una connotazione drammatica se rapportato su base annua con un rialzo di 2,3 punti percentuali. E' il tasso più alto da gennaio 2004.
Parlando in termini di valori assoluti i dati indicano che il numero dei disoccupati a ottobre e' pari a 2 milioni e 870 mila unità.

Se ci addentriamo nell'analisi dei dati vengono confermate le tendenze già evidenziate a settembre.
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a ottobre è al 36,5%, Il dato in valore assoluto è pari a 639 mila unità. Il tasso di disoccupazione per questa fascia di età risulta così in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale.
I dati sulla disoccupazione giovanile risentono fortemente della permanenza al lavoro degli occupati più anziani grazie all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione: effetti ancora più negativi si avranno nel 2013 quando si avvertiranno appieno le conseguenze della riforma Fornero

Migliora ma purtroppo direi che ne è diretta conseguenza l'indice dei prezzi. Nel corso del mese di novembre I'inflazione ha rallentato ed è passata al 2,5% dal 2,6% di ottobre.
Su base mensile i prezzi risultano in calo dello 0,2%. Da quanto si apprende la riduzione è per lo più dovuta al calo dei carburanti.

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