Il futuro dell'economia secondo Marc Faber


Ho incontrato Marc Faber lunedì al Forum di Lugano. Dopo la conferenza mi ha concesso una chiacchierata privata e ho avuto modo di confrontarmi con lui. Marc Faber è un economista di fama internazionale che si distingue per acume e per lungimiranza assieme ad una ristretta cerchia di analisti che di seguito vi elenco.

Sino a poco tempo fa i principali guru sul mercato erano H.Schultz, Marc Faber, George Soros e Jim Rogers.

H Schultz che per 50 anni ha illuminato lo scenario internazionale con le sue analisi ha via via ridotto la sua attività soprattutto per ragioni anagrafiche. Ricordiamo che la sua H Schultz letter era un "must" per i gestori che non volevano rischiare e io stesso per molto tempo mi sono avvalso delle sue analisi. E' stato famoso per anni per essere l'analista più pagato nel mondo

Soros e Rogers, i leggendari fondatori del Quantum Fund, non offrono consigli facilmente.
Si conoscono le mosse del noto speculatore ungherese George Soros – ed anche i suoi errori come nell'acquisto di un titolo con interessi in Argentina – solo DOPO che vengono effettuati.
Seppure personaggio di spicco e di geniale intuizione finanziaria rarissimamente si è concesso a momenti di scambio e confronto di politica economica e quando lo ha fatto con probabilità era per tornaconto personale.

George Soros

Altro personaggio di fama internazionale è Jim Rogers. Rogers da tempo, così come il sottoscritto, predilige per lo più i valori agricoli. Ma i lettori del Lombardreport.com sanno ormai le difficoltà che si incontrano nel trovare nelle borse internazionali società che facciano la stessa attività delle nostre Bonifiche Ferraresi con rischi nazionali contenuti (Argentina docet) e liquidabilità dell'investimento. (cfr il mio noto articolo "Quanto vale l'effetto rarità?":http://www.lombardreport.com/2012/11/2/quanto-vale-l-effetto-rarita)

Jim Rogers

Ma la scelta di Marc Faber come punto di riferimento, e della sua apprezzata "Lettera di investimenti" non è solo una scelta obbligata.
Da un decennio è un gold-bug come d'altronde anche il sottoscritto nella mia personale rubrica sul Lombardreport.com.
Sul fronte macroeconomico condividiamo numerosi concetti: entrambi siamo sbalorditi, per le disgrazie giornalmente provocate – e non sistemate – dalla stampa di banconote da parte delle zecche internazionali, dell'incremento folle dei derivati – non ridotti dopo il crac del 2008 se non per cifre ridicole e nuovamente in fase di ascesa. Con questi presupposti qualsiasi studente di economia può immaginare i rischi per i mercati, stretta da una insana politica a tassi azzerati nei Paesi anglosassoni e la mostruosa quantità di massa monetaria in continuo incremento. Massa che prima o poi produrrà una devastante inflazione, anche se ovviamente tra molti anni.

Viste queste premesse è stato dunque un momento di accrescimento incontrarlo e confrontare e condividere con lui analisi e previsioni economiche di breve e più lungo periodo.
Nel breve termine Marc Faber ha avuto il coraggio di esporsi dichiarando il suo scetticismo per il prossimo semestre e dicendo che tra sei mesi i prezzi delle azioni mondiali saranno più bassi. Nessuno è infallibile. La sua analisi è però del tutto coerente. Marc Faber in tempi non sospetti consigliò di effettuare acquisti per giugno scorso e alleggerimenti con conseguenti prese di profitto per ottobre. Consiglia inoltre di chiudere le operazioni in utile nelle prossime settimane sfruttando la possibile firma di un accordo per il fiscal cliff. Anche se, aggiunge Faber, un fiscal cliff che servirà poco a livello macroeconomico al deficit USA in continua e spaventosa crescita.
Su questo ultimo aspetto Mi sento di sottoscrivere pienamente; faccio inoltre una riflessione anche sul nostro spaventoso debito pubblico che non viene ridotto nonostante i saggi consigli di MILANO FINANZA con la proposta L'ITALIA C'E' sottoscritta da una valanga di economisti.
Faber si attende un netto peggioramento delle borse nel prossimo semestre. Pensa che verso la primavera potremo comperare molti titoli pagandoli il 20% in meno. Sfrutta perciò eventuali forti rimbalzi come una occasione di vendita. Il mercato – ci conferma – è schiacciato dalle vendite ed è in ipervenduto. Un rimbalzo sul mercato azionario teoricamente è perciò possibile. Per questi motivi dunque notizie positive per il fiscal cliff potrebbero perciò permettere di uscire definitivamente – per i ritardatari – da quelle azioni che ha consigliato di comperare a giugno e di alleggerire all'inizio di ottobre. In questo momento – ci confida – gli investimenti validi scarseggiano.
Con rendimenti sui bond a breve (alla larga dal lungo termine) dello 0,5% in USA o in Germania ed una inflazione del 3% -5% (e per Faber il VERO tasso di inflazione nel mondo e' superiore al 5%) si perde in ogni modo..

Per quanto riguarda il medio lungo termine Marc Faber è sempre positivo e consiglia gli investimenti in oro. Pensa che anche se il metallo giallo nel breve periodo possa avere delle flessioni questa sarebbe una nuova occasione di acquisto.
Teme – mi ha confidato – una accelerazione rialzista sull'oro e spera che questa non avvenga mai.Costringerebbe i Governi ad intervenire per smorzare i rialzi in quanto notoriamente i politici odiano i rialzi dell'oro. Il suo sogno è che il metallo giallo prosegua nella lenta salita attorno al 10% – 15% all'anno che ha iniziato nel 2001.
L'allucinante quantità di derivati in circolazione e lo spasmodico uso delle zecche per stampare nuova moneta sono un propellente eccezionale per l'oro. Ed un incubo per i mercati finanziari.

Lugano. Marc Faber e Guido Bellosta dopo l'intervista

In questo momento – ci confida – gli investimenti validi scarseggiano. Con rendimenti sui bond a breve (alla larga dal lungo termine) dello 0,5% in USA o in Germania ed una inflazione del 3%-5% (e per Faber il VERO tasso di inflazione nel mondo e' superiore al 5%) si perde in ogni modo..

Italia. Ricordo, inoltre, alcune considerazioni sulla situazione del nostro paese. Marc affronta l'argomento come al solito senza fare riferimenti specifici e prendendo il discorso molto alla lontana. Chiarisce molto bene, però, quelle che sono le sue idee già espresse anche in altre interviste.
Secondo le sue teorie i paesi in cui i governi hanno degli eccessi di regolamentazione e controllo non hanno modo di esprimere il loro potenziale economico. Maggiore è l'opera di regolamentazione minore è la libertà economica con conseguente l'incertezza e l'immobilismo.
I mercati con maggiori prospettive di sviluppo risiedono in quei paesi i cui governi hanno posto in atto un sistema di regole semplici, certe chiare e durature. In questo modo i mercati potranno esprimere tutto il loro potenziale.
Secondo Faber la storia economica italiana ma anche europea ha dato vita ad presupposti culturali attuali per cui ci si attende che lo stato in qualche modo provveda a situazioni di difficoltà in particolare in occasione di disoccupazione, malattia o vecchiaia. Ovvio che il garantire queste situazioni comporta come contropartita la perdita di un po di libertà economica. Situazione estrema di questo teoria sono i paesi dell'ex area sovietica

Questi concetti sono stati riproposti in misura forse più dura in altra intervista svolta da un noto collega alla quale ho assistito e che non mancherò di pubblicare non appena ne avrò l'occasione

Aggiungo infine alcune frasi testuali di Marc Faber che ho ripescato dai miei appunti e sulle quali vi invito a meditare.

La prima frase mi pare vestire a pennello l'attuale situazione politica ed economica del nostro paese
Marc Faber: "…..maggiori sono le regolamentazioni e le riduzioni di libertà, minore è la crescita economica di un paese. I fattori che rendono davvero ricco un paese restano ricerca e sviluppo, formazione e infrastrutture….."

La seconda frase che vi riporto è generica forse scontata ma sottolinea un concetto da tenere sempre chiaro nella mente
Marc Faber: in merito alle strategie di investimento "……Passare da un asset all'altro oppure raggiungere la sicurezza tramite la diversificazione (equities, cash and bonds, real estate, gold etc). L'inflazione monetaria paradossalmente crea buone opportunità di investimento future……"

NB Chiaramente siamo ben felici se vorrete segnalare questo articolo su social network mediante le apposite funzioni che trovate in testata: Google – Twitter – Facebook

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

Non accontentarti solo degli articoli Free!

Registrati gratuitamente e avrai accesso senza limitazioni ai servizi premium per 7 giorni!