Da parecchie settimane gli amici che ci seguono ci tempestano di e-mail per sapere quanto valutiamo Bonifiche Ferraresi.
Dopo 9 anni di monitoraggio e di contatti con i vari Consorzi Agrari la risposta sembrerebbe facile. Ma NON lo è.
Infatti le aziende agricole non possono essere assimilate agli immobili. Per gli appartamenti solitamente, a parità di terreno attorno ad un ettaro passano di mano tra Emilia e Toscana nel seminativo talora tra 20 e 35.000 euro all'ettaro. Se invece si vogliono terreni di 100-200 ettari siamo a 30-45000 euro all'ettaro.
Prezzi che non sono scesi in questa pesante depressione.
Bonifiche Ferraresi sceglierà entro il corrente mese l'advisor. Un advisor che cercherà di vendere una delle tre principali aziende agricole italiane con una superficie di 5.500 ettari. Non ci sono confronti (quello di Maccarese è troppo datato).
In pratica qui c'è solo da valutare il fattore rarità. Un'asta che ricorda quelle tenute per la vendita di taluni gioielli, facilmente valutabili sulla base dei carati ma di impossibile determinazione al momento dell'asta per l'impossibilità di sapere se nel parterre ci saranno investitori che vogliono pagare il fattore rarità.
Ho fatto una lunga ricerca su Internet per trovare, rimanendo nel settore – e senza toccare fertilizzanti o macchine agricole – dove investire il controvalore attualmente in bonifiche ferraresi nel momento in cui l'asta sara' stata effettuata con successiva OPA. Asta che – per inciso – potrebbe concludersi anche in modo deludente se verrà effettuata in un momento di attacco all'euro ed all'Italia in particolare. Una eventualità che potrebbe allontanare investitori internazionali.
Deludendo tutti. Questo aspetto è da tenere sempre presente.
Ma l'esito della ricerca di aziende agricole quotate come alternativa è incredibile. Nel mondo sono quotate pochissime aziende agricole che offrano redditi regolari e sufficientemente frazionati tra varie derrate.
Iniziamo a eliminare le varie CRESY (Cresud – sulla quale gli amici che ci seguono ricorderanno che avevamo puntato tanti anni fa), AGRO etc che hanno la maggior parte della loro proprietà fondiaria in Argentina. La presidente, come insegna il settore petrolifero, ama nazionalizzare. E noi ovviamente evitiamo questi investimenti.
C'è Black Earth Farming quotata a Stoccolma che controlla 550 km 2 in Russia di terreno agricolo. Sembrava splendida. Poi controllo gli scambi….illiquidi spaventosamente.
Trovo Allied Farmer in Nuova Zelanda-ALF.NZ. Perfetta…: derrate agricole e pecore. Vado a vedere la storia sociale e la redditività. Quota 0,03….e questo vi dice tutto. Sta fallendo praticamente….Alla larga
Scopro bwel.pk in California, specializzata in cotone e pomodoro. Eccezionale. Peccato che volutamente non voglia avere più di 300 soci e viene trattata sul pink sheet. Ancora una spaventosa illiquidità.
Ci sono ovviamente le piantagioni di tè indiane o le aziende di palma in Indonesia. Ma sono a monocoltura, oltre ad essere non facilmente trattabili.
Alla fine si deve accettare il fatto che che Bonifiche Ferraresi è l'unica azienda agricola facilmente negoziabili nelle borse occidentali senza rischi di illiquidità o di nazionalizzazione.
Chi scrive non sa come finira' questa storia. iniziata nel 2003. Corro il rischio che all'asta non si presenti nessuno o che le offerte, magari per ragioni di crisi economica nella primavera 2013, siano più basse . Ma sara' interessante vedere come agirà il fattore RARITA'. Nessuno può ipotizzare oggi l'esito dell'asta. La forchetta delle proposte potrebbe essere molto estesa.
Quindi non serve scervellarsi nel cercare di indovinarne l'esito. Consideriamola come una scommessa con la quale termina una cavalcata di 9 anni. Seguiamo l'evolversi della situazione. Prima di tutto attendiamo il nome dell'advisor. Più sarà noto e famoso nel settore e maggiori saranno le possibilità che la sua opera di promotion funzioni. Anche perché il suo compenso è legato in parte al prezzo che spunterà. Saremo in cordata con lui.
Tocchiamo terra….
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)