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Brutte notizie sulla disoccupazione europea


I dati sulla disoccupazione in Europa diffusi da Eurostat ci pervengono subito dopo i i dati diffusi dall'Istat sui tassi di disoccupazione in Italia e sono altrettanto negativi.
In area euro infatti, in settembre, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il nuovo massimo storico del 11,6% rivedendo in aumento il dato di agosto (che era pari al 11,5%) ma soprattutto risulta peggiorativo rispetto anche a quelle che erano le cosiddette attese di consenso e soprattutto alle stime degli analisti che attestavano il dato intorno al 11,4%
Secondo i dati Eurostat il numero totale dei disoccupati è, dunque, cresciuto di circa 169mila unità portando a quota 18 milioni 490 mila il totale dei disoccupati in area Euro.
Il dato è ancora più preoccupante se viene analizzato su base annuale: nel corso dell'ultimo anno in Europa si sono registrati 2 milioni 174 mila disoccupati in più, e il tasso di disoccupazione è salito dal 10,3 per cento del settembre 2011 al 11,6% registrato in settembre 2012.

La situazione del mercato del lavoro risulta preoccupante soprattutto nelle economie periferiche.
Se in Italia il tasso di disoccupazione è salito dal 10,6% al 10,8% gli altri non se la passano meglio.
Analizziamo la casistica di alcuni paesi: in Spagna il tasso di disoccupazione è passato dal 25,5% al 25.8%; in Irlanda, è salito dal 15% al 15.1%; in Francia passa dal 10,7% al 10,8% (stesso tasso di disoccupazione dell'Italia)
In controtendenza il Portogallo che passa dal 15,8% (comunque altissimo) al 15,7%. Stabili, infine, e ai minimi storici, i dati del mercato tedesco che si attestano al 5,4%

Un commento particolare infine merita il tasso di disoccupazione in Italia. Il dato registrato in settembre (10,8%) è il più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili) e guardando alle serie trimestrali è il più alto dal III trimestre 1999.
L'aspetto più preoccupante è che la spinta peggiorativa è fortemente influenzata dai dati che riguardano la disoccupazione giovanile: in particolare la fascia d'età ricompresa tra i 15 e i 24 anni. In questa fascia il tasso rilevato dall'Istat è pari al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di addirittura 4,7 punti nel confronto tendenziale.
Analizzando il dato in valore assoluto sono 608 mila i giovani ricompresi tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro.

Alla luce di quanto sopra le prospettive future subiscono una evoluzione peggiorativa.
L'elevata incertezza e il proseguimento della recessione nell'eurozona pesano negativamente sulle prospettive di impiego da parte delle imprese. Le aspettative di recupero continuano ad essere incerte.
Non escludiamo, quindi, che il tasso di disoccupazione possa raggiungere il picco del 12% entro fine anno.

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